Scontro Lega-Toninelli sui pedaggi. L’ex ministro: “Il Carroccio ha aumentato i pedaggi nelle sue regioni”. La replica: “Li hai autorizzati tu”.
ROMA – Scontro Lega-Toninelli sui pedaggi. Ad accendere la ‘miccia’ questa volta è stato Danilo Toninelli con una nota: “Quest’anno gli aumenti ci saranno solo nelle reti autostradali delle regioni gestite dalla Lega […] – scrive l’ex ministro citato da Repubblica – mi verrebbe da dire che tutte le autostrade che portano alla Lega sono onerose e chi paga alla fine è sempre il cittadino. La Lega ha costruito modelli finanziari a propria immagine e somiglianza, ovvero completamente fallimentari, con autostrade sottoutilizzate rispetto alle stime e mal gestite. Quello della Lega non è un modello di gestione apparentemente virtuoso, ma perdente“.
La replica dell’assessore
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore alle Infrastrutture del Veneto: “Forse l’ex ministro – ha detto il leghista – dimentica di aver firmato lui, nelle vesti di membro del governo Conte I, a fine 2018, il decreto di aumento delle tariffe dei pedaggi di Cav è una società pubblica, dove il 20% è in mano ad Anas, che esprime anche l’amministratore delegato […]“.
“Con questa uscita il senatore Toninelli conferma ancora una volta – conclude l’assessore – semmai non ce ne fosse stato bisogno, di non sapere neppure di cosa parla“.
I pedaggi non aumentano per il 95% delle tratte
I pedaggi restano invariati per il 95% delle tratte autostradali. Il via libera da parte del Governo è arrivato con il Milleproroghe. Nel provvedimento è stato inserimento l’emendamento che blocca l’aumento dell’ingresso nelle strade nazionali.
Gli aumenti, come precisato dallo stesso Toninelli, riguarderanno le regioni gestite dalla Lega anche se le accuse avanzate dall’esponente M5s sono state smentite dalla Regione Veneto. L’assessore alle Infrastrutture ha ribadito che la firma è stata messa dall’ex ministro. Una diatriba che rischia di durare ancora per diverse settimane.