Vaccino obbligatorio, Letta: “Sono favorevole”. Salvini: “Non se ne parla”

Vaccino obbligatorio, Letta: “Sono favorevole”. Salvini: “Non se ne parla”

E’ scontro nella maggioranza sull’obbligo vaccinale. Il Pd spinge per questa norma. No da parte di Salvini.

ROMA – E’ scontro nella maggioranza sull’obbligo vaccinale. A poche ore ormai da un Consiglio dei ministri decisivo per l’uso più ampio del Green Pass, all’interno dell’esecutivo non sembrano placarsi le tensioni. Il primo a parlare dell’argomento è stato Enrico Letta a margine della Festa dell’Unità: “Io sono tra i favorevoli all’obbligo“. E poi ha aggiunto: “Le vaccinazioni non sono un optional e quando sento le parole di Salvini che ride e scherza su questo tema, credo che questo sia un atteggiamento completamente irresponsabile. Troppi italiani hanno perso la vita“.

Salvini sull’obbligo vaccinale: “Non se ne parla”

Chi frena sull’obbligo vaccinale è Matteo Salvini. “Va completata l’opera del generale Figliuolo – il pensiero del leader della Lega riportato dal Corriere della Serama non se ne parla di imporre obblighi, specialmente ai più giovani. Da inizio pandemia i morti dai 10 ai 29 anni sono stati 85. Mettiamo in sicurezza dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve. E in più se vogliamo il Green Pass per tutti, al momento finiremmo a ottobre, facendo saltare la stagione estiva“.

Matteo Salvini

Draghi al lavoro per un compromesso

Parti distanti che rischiano di non far arrivare la fumata bianca al prossimo Consiglio dei ministri. Per questo motivo il premier Draghi è al lavoro per un compromesso. L’ipotesi è quella di non introdurre l’obbligo ma ampliare l’utilizzo del Green Pass anche se non sulla scia di Macron. Sembrano essere esclusi mezzi pubblici e locali all’aperto, la partita resta aperta su quelli al chiuso e la decisione sarà presa solamente in Cdm.

Intanto, il ministro Speranza chiede unità in vista della prossima cabina di regia. “Sui vaccini – è la posizione del titolare del Dicastero della Salute – è inammissibile l’ambiguità da parte della politica“.