Ucraina, scoperta a Kherson una camera di tortura per minori

Ucraina, scoperta a Kherson una camera di tortura per minori

Emerge la presenza di alcune camere di tortura in Ucraina. A Kherson, una delle celle sarebbe riservata alla tortura dei minorenni.

Pare che, in seguito alla liberazione delle zone dell’Ucraina occupate dalla Russia, sia emersa la presenza di oltre dieci stanze per le torture nelle città e nei villaggi liberati dall’occupazione russa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “La tortura era pratica comune nei territori occupati. Sono cose che facevano i nazisti”.

Dopo le camere di tortura rinvenute a Bucha e Irpin, adesso le autorità ucraine hanno scoperto un’altra camera di tortura riservata ai minori, situata a Kherson, in uno dei centri di detenzione russi. La notizia è giunta attraverso una dichiarazione del Governo di Kiev, che ha sua volta ha appreso la terribile notizia attraverso le dichiarazioni di ex detenuti.

Si tratterebbe di una “camera di tortura per i minori” situata a Kherson, una delle tante città ucraine occupate dalle truppe del Cremlino. La conferma della veridicità della notizia arriva anche da parte del commissario per i diritti umani del Parlamento di Kiev, Dmytro Lubinets. Il Kiev indipendent ha riportato le affermazioni del commissario: “È vero abbiamo registrato per la prima volta la tortura di minori.” In uno dei centri di detenzione di Kherson sarebbe stata allestita anche una cella riservata ai minori. La notizia emerge in seguito alle dichiarazioni di alcuni ex prigionieri.

La denuncia del leader ucraino a Ukrinform

Già in precedenza, dopo la liberazione delle zone occupate, era arrivata una denuncia secondo cui i russi avevano allestito delle camere di tortura riservate agli ucraini. La denuncia delle stanze adibite per la tortura è arrivata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che durante il suo solito comizio notturno, ha denunciato la situazione. “Nelle aree liberate della regione di Kharkiv, sono state trovate oltre dieci stanze della tortura in città e villaggi. Quando gli occupanti sono fuggiti hanno lasciato gli strumenti di tortura.”

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