Scoperte le spie molecolari di Alzheimer e Parkinson: ecco cosa cambia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Scoperte le spie molecolari di Alzheimer e Parkinson: ecco cosa cambia

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Una ricerca globale identifica le spie molecolari di Alzheimer, Parkinson e Sla grazie all’analisi di 250 milioni di proteine.

Le malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, Sla e demenza frontotemporale colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, compromettendo memoria, linguaggio, comportamento e qualità della vita. Fino ad oggi, individuare biomarcatori affidabili per una diagnosi precoce è stato estremamente difficile, soprattutto per la limitata disponibilità di dati clinici su larga scala.

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Una svolta nella diagnosi delle malattie neurodegenerative

Ma ora, grazie a una delle più vaste analisi mai condotte – oltre 250 milioni di proteine studiate in 35mila campioni – i ricercatori del Global Neurodegeneration Proteomics Consortium (GNPC) hanno individuato le cosiddette spie molecolari: specifiche proteine che segnalano con largo anticipo lo sviluppo di queste patologie.

I risultati, pubblicati su Nature Medicine e Nature Aging, rappresentano un traguardo fondamentale nella comprensione dei meccanismi biologici alla base di queste malattie e aprono la strada a strumenti diagnostici sempre più efficaci.

Le “firme” proteiche che cambiano la ricerca

Le analisi del GNPC hanno permesso di distinguere proteine tipiche per ogni malattia, ma anche elementi comuni a più disturbi, rafforzando l’importanza della variante genetica APOE ε4, nota per aumentare il rischio di Alzheimer. Inoltre, sono stati osservati cambiamenti legati all’età che influenzano la salute cognitiva.

A guidare lo studio è stato Farhad Imam, della Gates Ventures, la fondazione creata da Bill Gates per sostenere la ricerca scientifica. Lo stesso Gates ha commentato: “Siamo più vicini che mai al giorno in cui una diagnosi di Alzheimer non sarà più una condanna a morte”. Come riportato da ansa.it

Grazie alla collaborazione di 23 centri di ricerca internazionali, lo studio ha prodotto una mappa molecolare in grado di trasformare la diagnosi e aprire nuove prospettive terapeutiche. Un esempio concreto di come la scienza, quando unita, possa davvero fare la differenza.

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ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2025 11:44

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