Scuola, esplode la disputa sulle supplenze: “L’algoritmo è una roulette russa”

Scuola, esplode la disputa sulle supplenze: “L’algoritmo è una roulette russa”

Caos supplenze a scuola, l’algoritmo ministeriale lascia insegnanti con punteggi alti senza incarico: la denuncia.

Il nuovo anno scolastico è iniziato, ma per molti insegnanti precari, l’assegnazione delle supplenze si è trasformata in un vero incubo a causa dell’algoritmo ministeriale.

Sembrerebbe , infatti, che proprio a causa di un “errore” molti docenti con punteggi alti siano rimasti senza incarico.

Il “bug” dell’algoritmo che assegna le supplenze: il caos

Ogni anno, come riportato da Adnkronos.com, migliaia di insegnanti precari aspettano con ansia l’assegnazione delle supplenze. Quest’anno, però, il sistema sembra aver fallito.

L’algoritmo utilizzato dal ministero dell’Istruzione, incaricato di calcolare punteggi e assegnare le cattedre, ha lasciato molti insegnanti senza incarico, anche quelli con punteggi altissimi.

Un paradosso“, denuncia Lucia Donat Cattin, dell’esecutivo nazionale Usb Scuola, spiegando i disagi che molti docenti stanno affrontando.

Ogni precario compila una lista di preferenze senza avere idea dei posti effettivamente disponibili. E se, al tuo turno, l’algoritmo non trova una cattedra corrispondente alle tue preferenze, sei considerato rinunciatario“, afferma.

Questo significa che, anche se ci fossero cattedre libere, l’opportunità di insegnare svanisce, e con essa, la possibilità di ottenere un contratto annuale.

È come giocare alla roulette russa“, aggiunge Donat Cattin, “basta un piccolo errore per vedersi sfumare l’anno scolastico“.

Graduatorie in continua evoluzione e cattedre fantasma

Un ulteriore problema è la gestione delle graduatorie. “Le cattedre disponibili vengono spesso pubblicate all’ultimo minuto“, spiega Donat Cattin, creando di conseguenza caos.

In molti casi, insegnanti con punteggi alti si trovano senza incarico perché i posti giusti emergono troppo tardi.

C’è chi, con 150 punti in graduatoria, è stato superato da colleghi con appena 15 punti“, racconta una delle tante denunce giunte nelle ultime settimane.

La frustrazione tra i docenti è palpabile, tanto che alcuni hanno minacciato di ricorrere alle forze dell’ordine per far valere i propri diritti.

Manuela Calza, segretaria nazionale della Flc Cgil, è intervenuta ed ha sottolineato come il vero problema non è solo l’algoritmo, ma il precariato diffuso nel sistema scolastico italiano.