Scurati, la censura della Rai: “Deriva fascistoide è già qui”. Il 25 scenderà in piazza

Scurati, la censura della Rai: “Deriva fascistoide è già qui”. Il 25 scenderà in piazza

Dopo il caso di presunta censura da parte della Rai, Antonio Scurati è tornato a parlare spiegando la sua posizione attuale.

Non si placano le polemiche sul caso di presunta censura in casa Rai ad Antonio Scurati e al suo monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in scena su Rai 3 nel programma ‘Che Sarà’ con Serena Bortone. Lo scrittore è tornato a parlare di quanto accaduto durante l’incontro ‘Come sta la democrazia?’ alla fondazione Feltrinelli di Milano.

Antonio Scurati

Antonio Scurati dopo la censura della Rai

“Non sono l’eroe di niente e nessuno, né tanto meno un profeta”, ha tenuto a precisare Scurati facendo riferimento alla nota vicenda che lo ha visto coinvolto. “A 10 anni da quando ho iniziato a lavorare sulla biografia romanzata di Mussolini, il mio bilancio è positivo dal punto di vista dello scrittore ma molto negativo da quello di cittadino perché evidentemente non ero fuori strada”.

E ancora: “Non aspettatevi camicie nere che vi bussino alla porta. Quello che doveva tornare è tornato ed è già qui”, le sue parole riprese da Open. Anche Il Fatto Quotidiano ha ripreso le stesse dichiarazioni esplicitando il concetto e attribuendolo all’uomo: “La deriva fascistoide è già qui oggi in tante piccole cose comprese quelle che mi hanno riguardato”.

Il fascismo e la scesa in piazza

Lo scrittore, affrontando ancora il tema del fascismo, ha aggiunto: “L’unico modo per fugare il fantasma del fascismo è attraversarlo, riconoscere di essere stati fascisti, in senso antitetico a ciò che sostiene la seconda carica dello Stato che ha detto più volte che siamo eredi del fascismo, intendendo che in qualche misura lo siamo ancora”.

Sulla situazione attuale del Paese, Scurati ha anche aggiunto: “Credo che l’Italia non abbia mai attraversato il fantasma del fascismo e che quel fantasma abiti ancora il nostro presente in forma ampia e meno appariscente di svastiche e manganelli”.

Dopo il monologo censurato in Rai, lo scrittore è stato invitato in diverse piazze per il 25 aprile ma sarà – spiegano dal suo entourage – in corteo a Milano, come ha sempre fatto.