Se la tua bolletta è esorbitante, potresti non doverla pagare: ecco come

Se la tua bolletta è esorbitante, potresti non doverla pagare: ecco come

Hai ricevuto una bolletta esorbitante: ecco svelato come contestarle in pochi minuti e ottenere un rimborso.

Nel 2025 i prezzi di luce e gas continuano a salire, ma sei sicuro che l’importo della bolletta che ti è stato addebitato sia corretto? Se hai ricevuto una fattura esorbitante per luce o gas, potresti non doverla pagare interamente. C’è un modo rapido ed efficace per contestarla, ottenere chiarimenti e persino un rimborso. Ecco come fare.

Quando e perché contestare una bolletta troppo alta

Le motivazioni, come riportato Economiafinanzaonline.it, per cui una bolletta può risultare anormalmente alta sono diverse. Tra le più comuni troviamo errori di fatturazione, malfunzionamenti del contatore, consumi stimati superiori a quelli effettivi o dispersioni di energia.

In questi casi, la contestazione rappresenta il primo passo per chiarire la situazione e ottenere un ricalcolo corretto. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente: aspettare troppo a lungo potrebbe significare perdere il diritto di richiedere modifiche o rimborsi.

Per avviare una contestazione efficace, è necessario raccogliere tutti i dati utili relativi alla bolletta contestata. A seguire sono:

  • I dati dell’utente a cui è intestata la fornitura
  • I riferimenti dell’utenza, tra cui il codice cliente e il numero di contratto
  • L’indirizzo dell’abitazione o dell’attività a cui è associata la fornitura
  • I dettagli della bolletta oggetto di contestazione, come il numero di fattura e la data di emissione
  • La motivazione precisa per cui si richiede la verifica dell’importo
  • Il codice identificativo del contatore per consentire controlli accurati

Una volta ottenute queste informazioni, il reclamo deve essere redatto con precisione, includendo una chiara spiegazione del motivo della contestazione.

Come presentare un reclamo in modo efficace

Il reclamo deve essere inviato entro la data di scadenza della bolletta, aggiunge Economiafinanzaonline.it, preferibilmente tramite un metodo tracciabile come raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC (Posta Elettronica Certificata). Questo garantisce che la richiesta venga ufficialmente ricevuta e presa in carico.

La società fornitrice, secondo la normativa vigente, è obbligata a rispondere entro 40 giorni dalla ricezione della contestazione.