Il momento giusto per chiedere mutui e come farlo puntando al massimo del risparmio: tutto quello che c’è da sapere.
Con il calo dei tassi di interesse, le famiglie italiane tornano a investire nel mattone. Aumentano, infatti, le richieste di mutui e surroghe e, al contempo, cresce l’importo medio. Cambiano, inoltre, le strategie per la durata del debito. Pertanto, questo è il momento giusto per richiedere un finanziamento: ecco cosa valutare nel dettaglio.
Mutui, il momento giusto per richiedere un finanziamento
Il mercato dei mutui in Italia torna a respirare dopo mesi di incertezza. A favorire questa inversione di tendenza è stato il recente calo dei tassi di interesse, che ha spinto molte famiglie a riprendere in mano i propri progetti abitativi.
I numeri parlano chiaro: nel primo trimestre del 2025, le richieste di mutuo sono aumentate del 22,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando, nei fatti, un’impennata del 20,5% solo a marzo.

Anche il mercato delle surroghe vive un momento di slancio, con una crescita del 19,6% registrata nel corso del 2024. Molti mutuatari stanno, infatti, approfittando del momento per rinegoziare le condizioni del proprio prestito, alleggerendo le rate e riorganizzando, al contempo, il bilancio familiare in modo più abbordabile.
Mutui più alti e durate più lunghe: cambiano le strategie delle famiglie
Un altro segnale dell’evoluzione in corso arriva dall’importo medio richiesto per i mutui, che ha raggiunto – nel primo trimestre del 2025 – la cifra record di 150.732 euro.
Si tratta, dunque, di un incremento del 4,5% rispetto al 2024 e del dato più alto registrato nell’ultimo decennio. La fascia preferita resta quella tra i 100mila e i 150mila euro, seguita dai mutui compresi tra 150mila e 300mila euro.
Tale crescita è accompagnata da una nuova tendenza: l’allungamento delle scadenze. Il 41,3% delle richieste riguarda mutui con durata tra i 25 e i 30 anni.
Ad avvicinarsi al mercato sono soprattutto i più giovani: il 63% dei mutui è richiesto da persone tra i 25 e i 44 anni. Una generazione che, dopo anni di attesa e/o precarietà, si affaccia ora al sogno della casa di proprietà.
Il confronto tra fisso e variabile
Se finora il tasso fisso è stato la scelta preferita per chi cercava sicurezza, oggi anche il variabile sta ritrovando una certa attrattiva, anche grazie alla progressiva discesa dei tassi ufficiali, stabilita dalla BCE per stimolare l’economia.
Secondo una simulazione condotta da Facile.it e Mutui.it, per un prestito di 126mila euro su 25 anni e copertura al 70% del valore dell’immobile, il tasso fisso più conveniente offre un TAN del 2,45%, con una rata mensile di circa 562 euro.
Il variabile, invece, parte da un TAN del 3,50%, con una rata intorno ai 631 euro. Un divario ancora importante che potrebbe ulteriormente ridursi qualora la Banca Centrale Europea continuerà ad attuare la politica avviata.