La Guardia Costiera ferma la Sea Watch. Rischi per i migranti soccorsi

La Guardia Costiera ferma la Sea Watch. Rischi per i migranti soccorsi

Scatta il fermo amministrativo per la Sea Watch, che non potrà lasciare Porto Empedocle fino a quando non saranno risolte le irregolarità riscontrate.

Scatta il fermo amministrativo per la Sea Watch 3. La Guardia Costiera ferma la nave dell’Ong a Porto Empedocle, destinazione del suo ultimo viaggio conclusosi solo pochi giorni fa. Le autorità italiane hanno disposto che l’imbarcazione non potrà lasciare l’attracco fino a quando non saranno risolte le irregolarità riscontrate sulla nave.

Il viaggio

La Sea Watch 3 aveva fatto sbarcare 211 migranti soccorsi nel Mediterraneo ed era rimasta in mare per giorni prima di ottenere un porto sicuro per lo sbarco. Le persone che si trovavano a bordo sulla nave dell’Ong sono state trasferite sulla nave-quarantena, la Moby Zazà.

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Irregolarità a bordo, fermo amministrativo per la Sea Watch 3

Gli uomini della Guardia Costiera hanno contestato alla Sea Watch il mancato rispetto delle regole in materia di sicurezza della navigazione, di protezione dell’ambiente e tutela del personale navigante e dei migranti soccorsi, riporta l’Agi.

Nel dettaglio, riferisce l’Adnkronos, le autorità hanno riscontrato “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo“. Inoltre sarebbero state contestate anche alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino.

Morale della favole, la nave dell’Ong resterà ferma fino a quando l’armatore non risolverà le irregolarità registrate. Solo a quel punto sarà rimosso il fermo amministrativo. Si tratta di un nuovo capitolo della lotta tra la Sea Watch e le autorità italiane.