Sea Watch 3, la Procura di Catania apre un’inchiesta a carico di ignoti. Le ipotesi di reato è quella di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina.
Nuovo capitolo del caso Sea Watch 3, ancora ferma al porto di Catania alla luce del fermo amministrativo comminato dalla Guardia Costiera italiana in virtù di diverse irregolarità amministrative ma non solo.
Sea Watch 3, la Procura di Catania apre un’inchiesta (a carico di ignoti) ipotizza l’associazione a delinquere
Il primo aspetto da sottolineare è che il fascicolo è a carico di ignoti. Secondo aspetto da sottolineare è che sul caso della Sea Watch 3 non sarebbero emerse violazioni e i responsabili delle imbarcazioni non avrebbero commesso reati penali.
Il fascicolo d’inchiesta della Procura di Catania ipotizza il reato di associazione e delinquere finalizzata all’agevolazione dell’immigrazione clandestina.
Il punto sulle indagini: si cercano gli scafisti e ci sono dubbi da chiarire sul salvataggio compiuto dalla Sea Watch 3
Le indagini sono concentrate al momento sulla ricerca degli scafisti che hanno guidato il gommone. Per quanto riguarda l’itinerario della Sea Watch bisogna fare luce sulla scelta del comandante di allontanarsi dalle coste libiche per fare rotta verso quelle italiane.
Altro punto critico è quello legato alla ricostruzione del salvataggio da parte dell’Ong. Fonti dell’Organizzazione Non Governativa avrebbero fatto sapere che, al momento del loro arrivo, il motore del gommone sul quale viaggiavano i migranti non sarebbe stato funzionante. Diversa la ricostruzione fornita da alcune delle persone a bordo della’imbarcazione di fortuna che avrebbe fatto sapere che il motore sarebbe stato funzionante nonostante le cattive condizioni del gommone.