Sea Watch, si indaga sul ritardo per lo sbarco dei migranti

Sea Watch, si indaga sul ritardo per lo sbarco dei migranti

Tra conversazioni ‘segrete’ e ritardi nelle operazioni di sbarco si riaccende il caso Sea Watch. Indaga la Procura di Roma.

La questione legata alla Sea Watch è tutt’altro che conclusa. In seguito alle tante richieste provenienti dalle associazioni, la Procura di Roma ha deciso di indagare sul ritardo dello sbarco dei quarantasette migranti fatti sbarcare a Catania dopo quasi quindici giorni in mare.

Dopo aver ricevuto il no da Malta e aver fatto rotta verso Siracusa, la nave avrebbe ottenuto l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Catania.

Fonte foto: https://www.facebook.com/seawatchprojekt

I documenti ‘segreti’ sulla Sea Watch

Molte associazioni, rappresentata ovviamente dai legali, hanno chiesto che fossero rese note le comunicazioni tra il Viminale e le Capitanerie di porto, richiesta respinta dalla magistratura in quanto si tratta di documenti che non sarebbero soggetti all’obbligo della pubblicazione. Stando ai legali delle Associazioni ma anche a esponenti della politica, proprio queste comunicazioni rappresenterebbero però un tassello fondamentale della vicenda, caratterizzata proprio dalla mancanza di comunicazioni ufficiali.

Fonte foto: https://twitter.com/SeaWatchItaly

Il no del Viminale alla divulgazione dei documenti

Come riportato da Avvenire, il Viminale avrebbe respinto la richiesta di divulgazione dei documenti depositati presso il ministero delle Infrastrutture.

Il sospetto del quotidiano – ma non solo – è che dalla scrivania di Matteo Salvini (o almeno dal suo Ministero) sia partito un ordine formale per impedire lo barco delle persone a bordo della Sea Watch, inclusi i quindici minori.

Poco chiaro anche il ruolo di Danilo Toninelli, che potrebbe essere direttamente responsabile se avesse firmato documenti per impedire lo sbarco.

La posizione di chi accusa lo Stato è chiara: le indagini non avevano segnalato irregolarità da parte dell’equipaggio della Sea Watch e le persone a bordo dovevano sbarcare nel minor tempo possibile. Almeno i minori.