Decreto Sicurezza Bis alla prova: la Sea Watch chiede un porto sicuro

Decreto Sicurezza Bis alla prova: la Sea Watch chiede un porto sicuro

La Sea Watch ha tratto in salvo 52 migranti davanti le coste libiche. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, chiude le porte allo sbarco in Italia.

ROMA – Nuovo salvataggio nel Mediterraneo da parte della Sea Watch. L’ong tedesca ha infatti twittato di aver a bordo 52 migranti e di essere in attesa di un porto sicuro. E con il governo italiano è già braccio di ferro.

fonte foto https://twitter.com/seawatch_intl

Salvini: “Sea Watch nave pirata”

Immediata la dura reazione di Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Se la Sea Watch 3 farà rotta verso l’Italia sono pronti i nuovi strumenti contenuti nel decreto Sicurezza bis per impedire l’accesso alle nostre acque territoriali. L”imbarcazione della Ong tedesca è una vera e propria nave pirata a cui qualcuno consente di violare ripetutamente la legge“.

Cosa rischia l’imbarcazione

Il decreto Sicurezza bis, richiamato da Salvini, prevede multe da 10mila a 50mila euro per le navi che non rispettano il divieto di ingresso nelle acque territoriali. A imporlo, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, può essere direttamente il ministero dell’Interno, sentiti i ministeri della Difesa e dei Trasporti e informata la presidenza del Consiglio.

Le due versioni

Il leader della Lega ha precisato che “l’imbarcazione è intervenuta in zona Sar libica, anticipando la guardia costiera di Tripoli pronta ad intervenire e già in zona. Per questo motivo, se farà rotta verso l’Italia, metterebbe a rischio l’incolumità delle persone a bordo, sottoponendole a un viaggio più lungo e disobbedendo alle indicazioni di chi coordina le operazioni di soccorso“.
La Sea Watch ha dato la propria versione dei fatti: “Dopo il recupero dei migranti, la cosiddetta guardia costiera libica comunicava di aver assunto il coordinamento del caso, ma giunti sulla scena era priva di alcun assetto di soccorso. Abbiamo dunque proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone“.

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