Liliana Segre senatrice a vita: la Testimonianza entra a Palazzo Madama
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Direttore: Alessandro Plateroti

Liliana Segre senatrice a vita: la Testimonianza entra a Palazzo Madama

Liliana Segre senatrice a vita: per l’impegno sociale in favore della Patria. “Un fulmine a ciel sereno, ma continuerò a raccontare la storia ai giovani”.

Segre Liliana senatrice a vita: questa la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto così dare un segnale forte proprio nell’anno dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali ha voluto dare un grandissimo riconoscimento alla donna sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, simbolo per eccellenza della barbarie nazista nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

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Liliana Segre entra a Palazzo Madama, si legge nei documenti ufficiali per la nomina, per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale.

Liliana Segre, la testimonianza al primo posto

Un fulmine a ciel sereno“: con queste parole Liliana Segre ha commentato la telefonata ricevuta dal presidente Mattarella. Superata la grande emozione iniziale, la Segre ha poi parlato di quello che sarà il suo compito, di fatto la missione della sua vita dopo il ritorno dal campo di sterminio: “Tramandare la memoria n linea con i valori della nostra Costituzione – puntualizza Liliana Segre. Portare voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell’oblio“.

La neo senatrice a vita ha però precisato che non rinuncerà a raccontare ai giovani la sua esperienza e quella delle persone che sono state al suo fianco nei giorni più brutti della sua vita. Per Liliana Segre la testimonianza è infatti l’arma più efficace per fare della Storia una maestra di vita, in grado di commuovere ma anche di responsabilizzare ed evitare che certi orrori si ripetano.

La storia di Liliana Segre, la donna sopravvissuta all’orrore di Auschwitz

Nata a Milano in una famiglia ebraica, Liliana Segre viene espulsa da scuola nel 1938, dopo la pubblicazione delle leggi razziali in Italia. Deportata ad Auschwitz nel 1943, all’eta di tredici anni, Liliana viene separata dal padre appena scesa dal tristemente famoso treno della morte. Non lo rivedrà mai più. Viene liberata dopo due anni di durissima e terribile prigionia: dei 776 bambini italiani con meno di 14 anni che furono deportati a Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti.

Come molti superstiti dell’orrore nazista, Liliana per molti anni non parlò della sua esperienza. Troppo il dolore, troppo profonde le ferite umane e morali che i due anni ad Auschwitz hanno lasciato nella mente. Inevitabilmente. Poi la presa di coscienza e la voglia di migliorare il mondo a partire dalle nuove generazioni ha preso il sopravvento e Liliana Segre ha iniziato a raccontare la sua storia senza più fermarsi, in una lotta continua contro l’oblio e contro l’ignoranza.

Nel Giorno della Memoria a Milano la comunità ebraica e Sant’Egidio si recano alla stazione di Milano, da dove partivano i treni che conducevano ad Auschwitz. In quel luogo, al binario 21, Liliana Segre ogni anno ricorda l’indifferenza delle persone di fronte alla sofferenza di coloro che stavano per essere stipati in un treno con i vagoni piombati e il filo spinato vicino alle piccole finestrelle. E oggi la lotta di Liliana continua ancora.

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ultimo aggiornamento: 20 Gennaio 2018 10:24

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