"Sei missili sulla Sardegna": la simulazione incredibile di un attacco alle difese europee
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“Sei missili sulla Sardegna”: la simulazione incredibile di un attacco alle difese europee

Vladimir Putin

I dettagli della simulazione Joint Stars: missili balistici, cruise e droni attaccano la Sardegna, analisi delle limitazioni delle difese.

Affrontare la prospettiva di un attacco aereo su scala europea non è una speculazione astratta, ma una preoccupazione concreta: cosa succederebbe se il Vecchio Continente (come il caso della Sardegna) si trovasse sotto una pioggia di missili, cruise e droni, simile a quella che ogni giorno devasta l’Ucraina? Il contesto generale ci porta naturalmente alla riflessione sul livello di preparazione degli Stati europei e sui sistemi di difesa attualmente operativi.

Nella simulazione Two-Step, parte dell’esercitazione militare Joint Stars, un combo di minacce aeree colpisce un obiettivo sensibile: la Sardegna. Ma è solo alla fine della ricostruzione che si scopre il risultato sconvolgente del test. Fase dopo fase emergono indizi, mentre il ritmo cresce fino al climax: sei missili balistici che penetrano gli schermi difensivi.

Tank spara missili
Tank spara missili

L’attacco a strati: droni, balistici, cruise

Il piano offensivo segue uno schema ormai consolidato: partono i droni come diversivo, poi avanzano i missili balistici, seguiti dal lancio di traiettorie cruise. Un approccio multilivello, progettato per saturare qualsiasi sistema di difesa attuale. In questa simulazione, la catena multilivello europea – supportata dalla Marina, con il cacciatorpediniere Doria, e dai sistemi terra‑aria Samp‑T con i missili Aster – si mette in moto. Il panorama si complica però quando, malgrado la prontezza, la barriera difensiva viene sfruttata oltre i limiti noti.

Un numero crescente di sistemi di difesa antiaerea, selezionati per media, lunga distanza e capacità di intercettazione a bassa quota, non riesce a fermare l’avanzata quando serve. La risposta è significativa, ma non esaustiva.

L’Europa in ritardo: risposta lenta, produzione insufficiente

Il punto emerge chiaramente alla fine. La difesa antiaerea europea, benché dotata di tecnologie avanzate come l’Aster 30, fatica a sostenere un ritmo produttivo adeguato. Un missile di questo tipo, fino a poco tempo fa, impiegava 41 mesi per essere realizzato; oggi il tempo si è dimezzato, ma resta insufficiente. La produzione italiana è cresciuta del 40 % nel 2025, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2026, ma serve di più e più in fretta.

La situazione si complica se si guarda al confronto con la Russia, che segue un modello di economia bellica aggressivo: Kh‑101, Iskander, un esercito di droni. La Nato, sollecitata dal segretario generale Mark Rutte e sostenuta dal generale Nicola Piasente, chiede di “quintuplicare le difese antiaeree”, per sostenere un futuro in cui guerre convenzionali ad alta intensità non sono più un tabù.

La simulazione Joint Stars, condotta due settimane fa, ha mostrato come sei missili balistici siano riusciti a sfuggire alle difese europee e a colpire Cagliari. Un campanello d’allarme: se non potenziamo la nostra difesa multistrato, la Sardegna – e l’intera Europa – resterà vulnerabile a un attacco aereo complesso e coordinato. La lezione arriva forte e chiara, e non c’è più tempo da perdere. Il tutto come riportato da repubblica.it e open.online.

Leggi anche
Michael Douglas contro Trump: “Mi scuso e mi vergogno con i miei amici”

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 11 Giugno 2025 9:56

Michael Douglas contro Trump: “Mi scuso e mi vergogno con i miei amici”

nl pixel