Dopo le dichiarazioni di Elodie a Domenica In, arriva la replica di Selvaggia Lucarelli sulla polemica legata alla finale di Sanremo 2025.
L’esito della finale di Sanremo 2025, con un podio interamente al maschile, continua a far discutere. Dopo le dichiarazioni di Elodie a Domenica In, in cui la cantante ha definito “irrispettoso” il risultato ottenuto da Giorgia, è intervenuta anche Selvaggia Lucarelli, che ha espresso il proprio punto di vista attraverso un post su Instagram.

La replica di Selvaggia Lucarelli sulla finale di Sanremo 2025
Secondo la giornalista, la polemica sarebbe “sciocca e pretestuosa” e la spiegazione della classifica finale sarebbe da ricercare esclusivamente nella qualità delle canzoni in gara. “Le donne avevano mediamente (con poche eccezioni) canzoni più deboli”, ha scritto Lucarelli nel suo intervento sui social.
Il commento su Elodie e la qualità delle canzoni in gara
Selvaggia Lucarelli ha poi rivolto una frecciata diretta a Elodie, sostenendo che “i nomi più forti come quello di Elodie avevano canzoni fiacche e questo è un fatto che non dovrebbe scomodare questioni di genere”.
Ha inoltre ricordato che in passato ci sono state edizioni del Festival di Sanremo concluse con una Top 3 tutta al femminile e ha sottolineato che il voto del pubblico ha avuto un ruolo determinante nell’esito della competizione.
A supporto della sua tesi, la giornalista ha citato il successo di Olly, arrivato terzo nella classifica finale, evidenziando come il cantante sia stato votato da “ragazze giovani che lo amano anche per il suo modo molto sensuale di dominare il palco e dunque non scomoderei la società patriarcale”.
Il caso Giorgia e il pubblico giovane di Sanremo
Riguardo alla mancata presenza di Giorgia tra i primi cinque classificati, Lucarelli ha espresso un’opinione netta: “Da anni non ha un vero mercato, le nuove generazioni possono stimarla ma non vanno ai suoi concerti e non ascoltano la sua musica”.
Un’analisi che sposta il dibattito dal genere alla reale popolarità degli artisti tra il pubblico più giovane, che sempre più spesso influenza le dinamiche della gara attraverso il televoto e le piattaforme di streaming.
Il confronto con il Festival di Amadeus
Nel suo intervento, Selvaggia Lucarelli ha poi fatto un paragone tra il Festival di Sanremo targato Carlo Conti e quello diretto negli ultimi anni da Amadeus.
La giornalista ha evidenziato che, rispetto al passato, quest’anno la partecipazione femminile è stata più naturale e meno “giustificata” da interventi esterni.
“Nessuna si è dovuta guadagnare il palco con monologhi”, ha osservato Lucarelli, aggiungendo: “Ho visto professioniste che non dovevano legittimare la loro presenza con temi portati da casa”.
Un messaggio chiaro, che ribadisce la sua convinzione che non si sia trattato di un festival “del patriarcato”.