Lascia senza parole la situazione salariale in Italia, il rinnovo dei contratti per i servizi di pulizie e servizi integrati fa discutere.
In Italia nel 2023 è possibile guadagnare solo 5 euro lordi all’ora, anche con un contratto regolare? E mille euro al mese, se non addirittura meno? La questione del rinnovo del contratto per i servizi di pulizie e servizi integrati, molto diffuso e scaduto otto anni fa, è al centro delle discussioni.
I sindacati confederali hanno accettato l’offerta, ma l’aumento salariale di 80 euro lordi in tre anni è considerato insufficiente e non prevede neanche il pagamento degli arretrati. Molte persone che lavorano nel settore delle pulizie prendono persino meno di 5 euro lordi all’ora, entrando nella categoria dei “working poor”: lavoratori che, nonostante abbiano un lavoro a tempo pieno, ma ricevono uno stipendio talmente basso da vivere in povertà.
Le parole dell’ex ministro Elsa Fornero
In un intervento sulla Stampa, l’ex ministra Elsa Fornero ha espresso il suo dissenso riguardo al contratto stipulato tra un’associazione di imprese private (Anaste) che gestiscono Rsa e alcune organizzazioni sindacali minori, a volte definite “pirata”. Secondo l’ex ministra, definire questo contratto come “folle” è l’unica definizione possibile, poiché prevede una retribuzione oraria di soli 5-8 euro lordi per i lavoratori del settore, definito dall’ex ministra come inaccettabile.
L’ex ministra del governo Monti continua spiegando che il livello di retribuzione di 5-8 euro lordi all’ora equivale a un reddito mensile di poco meno o poco più di mille euro lordi, il che si traduce in un netto mensile di circa 800-1000 euro.
Questo livello di retribuzione è insufficiente per garantire l’autonomia finanziaria di un lavoratore, soprattutto se ha carichi familiari da sostenere. L’ex ministra esprime il suo sconcerto e si chiede che tipo di imprese possano offrire salari così bassi e che tipo di sindacati possano accordarsi per tali retribuzioni.
