Senato, Segre: “Tocca a me presiedere a 100 anni dalla marcia su Roma”

Senato, Segre: “Tocca a me presiedere a 100 anni dalla marcia su Roma”

Il discorso di Liliana Segre ha evidenziato il destino che le è toccato presiedere la prima seduta in Senato, a lei vittima del fascismo.

Accolta con una standing ovation, Liliana Segre, senatrice a vita che ha presieduto la prima seduta del nuovo Senato, ha aperto il suo discorso salutando il presidente Giorgio Napolitano. Poi ha ricordato che quest’anno cade il centenario della Marcia su Roma, mentre oggi “tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica”.

Ha ricordato inoltre, che in un ottobre come questo del 1938 fu costretta a lasciare il suo banco di scuola a causa delle leggi razziali fasciste. Mentre oggi siede nel banco più alto della Repubblica “Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva” ha dichiarato Segre.

Liliana Segre

“La Costituzione non è un pezzo di carta”

Il discorso della senatrice Segre poi si è focalizzato sull’importanza della Costituzione, “attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo”. “La Costituzione repubblicana come disse Piero Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà” precisa Segre. “Una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti. Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica”.

“Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata (come essa stessa prevede all’articolo 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state, invece, impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice”, ha evidenziato la senatrice.

“Il popolo ha deciso. E’ l’essenza della democrazia”

La senatrice ha sottolineato le grandi sfide a cui è chiamato il Parlamento nei prossimi mesi e le grandi responsabilità da affrontare. Poi in riferimento alla maggioranza, ha dichiarato che “Il popolo ha deciso, è l’essenza della democrazia e la maggioranza ha il diritto e dovere di governare, mentre le minoranze hanno il compito altrettanto di fare opposizione” ricordando però che “Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le istituzioni della Repubblica che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno”.

Festività fondamentali come 25 aprile e 2 giugno non sono divisive

Poi Segre ha fatto riferimento alle grandi festività civili, alcune delle quali non vengono festeggiate e riconosciute da alcuni esponenti presenti in Aula come Ignazio La Russa che non festeggia il 25 aprile. “Le grandi nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date ‘divisive’ anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica?” chiede Segre.

Segre contro il linguaggio d’odio e le discriminazioni

Nel suo discorso Segre ha aggiunto la responsabilità che ha il Parlamento di combattere la diffusione del linguaggio d’odio e lottare “contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni”. La senatrice ha ricordato anche i lavori della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” che si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di un documento di indirizzo. Segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano”.

Mantenere alto il prestigio del Senato

Liliana Segre ha concluso il suo discorso augurandosi che tutte le parti dell’Assemblea mantengano alto il prestigio del Senato e la centralità del Parlamento. Poi ha auspicato ad una sana e leale collaborazione istituzionale. “Basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare” ha rammentato Segre.

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