Spara e uccide un ladro nella sua casa, Franzoni condannato per omicidio. I giudici: ha preso la mira

Nessuna assoluzione per Mirko Franzoni, l’uomo che ha sparato ad un ladro di origine albanese. I giudici: “Ha preso la mira, non è stata legittima difesa”.

BRESCIA – La Corte d’Assise di Brescia ha confermato la condanna a nove anni e quattro mesi per Mirko Franzoni. L’uomo è accusato di omicidio volontario per aver ucciso la sera del 14 dicembre 2013 un ladro di origine albanese. I giudici hanno stabilito che non si è trattato di legittima difesa perché l’uomo “ha preso la mira, visto che l’arma era posizionata all’altezza della spalla“.

Non accolta quindi la richiesta della difesa che voleva una piena assoluzione. I legali dell’uomo sin dall’inizio hanno parlato di un tentativo estremo da parte del loro assistito di difendersi dall’uomo che era pronto a sparargli.

Nessuna assoluzione per Mirko Franzoni. La città di Serle si schiera con lui: “Condanna ingiusta”

La vicenda di Serle, paesino in provincia di Brescia, ha sempre fatto discutere con la cittadina che si è schierata con l’uomo anche dopo la conferma della condanna in appello. Gli abitanti hanno parlato di una sentenza ingiusta nei confronti di Mirko Franzoni che ha sparato per difendersi dal ladro albanese.

La vicenda si è svolta il 14 dicembre 2013. L’indagato – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti dopo anni di indagini – avrebbe trovato il ladro di origine nella propria casa. L’uomo avrebbe così estratto la pistola e sparato al malvivente, rimasto ucciso. Sin dall’inizio i legali di Mirko Franzoni avevano parlato di legittima difesa ma secondo la perizia balistica l’uomo avrebbe preso la mira. Questo ha portato i giudici in primo grado a condannare a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario.

Una sentenza che è stata confermata anche in appello con la Corte d’Assise che non ha accolto la richiesta della difesa. I legali dovrebbero impugnare le motivazioni e fare ricorso in Cassazione.