L’assegno di divorzio non si perde per una nuova convivenza: la sentenza della Cassazione

L’assegno di divorzio non si perde per una nuova convivenza: la sentenza della Cassazione

La sentenza della Corte di Cassazione: l’ex coniuge non perde l’assegno di divorzio nel caso in cui avvii una nuova convivenza.

L’assegno di divorzio non decade in caso di una nuova convivenza: lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza depositata nella giornata del 5 novembre. La sentenza in questione chiude il caso dell’assegno divorzile in caso di una nuova convivenza stabile con un nuovo compagno.

La sentenza della Cassazione: l’assegno di divorzio non decade con una nuova convivenza

La sentenza della Cassazione è particolarmente articolata. Da una parte si stabilisce che una nuova convivenza stabile non porta a perdere l’assegno. Fissato questo punto, i giudici della Suprema Corte evidenziano come una nuova relazione stabile non possa passare in secondo piano e non possa non avere un peso (anche economico) negli accordi successivi al divorzio. Questo, in altre parole, significa che chi inizia una convivenza stabile con un nuovo compagno non può continuare a pretendere l’intero importo dell’assegno divorzile.

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Cosa prevede la sentenza

Di fatto, con l’inizio di una nuova convivenza l’assegno non decade ma viene ricalcolato in base a fattori come ad esempio la durata del matrimonio, il patrimonio familiare e il patrimonio personale.

Qualora sia giudizialmente accertata l’instaurazione di una stabile convivenza di fatto tra un terzo e l’ex coniuge economicamente più debole, questi, se privo anche all’attualità di mezzi adeguati o impossibilitato a procurarseli per motivi oggettivi, mantiene il diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio a carico dell’ex coniuge in funzione esclusivamente compensativa: a tal fine il richiedente dovrà fornire la prova del contributo offerto alla comunione familiare, dell’eventuale rinuncia concordata ad occasioni lavorative e di crescita professionale in costanza di matrimonio, dell’apporto alla realizzazione del patrimonio familiare e personale dell’ex coniuge“, si legge nella sentenza come riportato dall’Agi.

Il caso di una donna di Venezia

La sentenza, a suo modo storica, nasce dal caso di una donna divorziata che ha iniziato una convivenza con un nuovo compagno dal quale ha avuto una figlia. La donna aveva deciso di rivolgersi al Tribunale per risolvere la questione dell’assegno divorzile. Dopo che i giudici si erano espressi per l’interruzione del pagamento, la signora ha deciso di presentare ricorso. Ora i giudici del Tribunale di Venezia dovranno tenere conto della sentenza della Cassazione. Evidentemente.

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