Sentenza della Cassazione su Cesare Battisti. I giudici della Corte Suprema hanno confermato l’ergastolo all’ex terrorista.
ROMA – La sentenza della Cassazione su Cesare Battisti non cambia le carte in tavola. I giudici della Corte Suprema hanno confermato l’ergastolo all’ex terrorista, rigettando il ricorso presentato dai legali dell’uomo. La decisione è stata presa nella mattinata di martedì 19 novembre 2019 e chiude una pagina di battaglie giudiziarie durante ormai diversi anni.
Cesare Battisti, il percorso giudiziario
Il percorso giudiziario di Cesare Battisti è iniziato subito dopo la sua estradizione in Italia. I legali, forti di un accordo preso in precedenza con il governo, puntavano a commutare la pena all’ergastolo in trent’anni di carcere. Ma le loro richieste non sono state accolte dai tre gradi di giudizio e per questo la vicenda sembra essere conclusa.
L’ex terrorista, quindi, dovrà trascorrere il resto della sua vita in carcere almeno di clamorosi colpi di scena. I legali, comunque, non si arrendono e sono pronti a continuare questa battaglia.
L’arresto di Cesare Battisti: l’unico colpo di Matteo Salvini
L’arresto di Cesare Battisti è stato uno dei ‘colpi’ di Matteo Salvini da ministro dell’Interno. Con lui al Viminale, infatti, l’ex terrorista è stato riportato in Italia grazie ad una collaborazione con la polizia brasiliana.Il leader della lega, in realtà, aveva promesso anche altri rientri in Italia ma purtroppo la caduta del governo ha fermato i suoi intenti.
La vicenda riguardante l’ex terrorista sembra essersi chiusa con la sentenza della Cassazione che ha negato la possibilità di commutare l’ergastolo in una pena di 30 anni. Una decisione che potrebbe mettere la parola fine ad una vicenda giudiziaria che ha caratterizzato l’ultimo anno di governo e non solo. Nelle prossime settimane sarà depositata la motivazione che ha portato i giudici a rigettare il ricorso dei legali di Cesare Battisti.