Sentenza della Consulta sull'eutanasia: attesa per la decisione
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Direttore: Alessandro Plateroti

Eutanasia, la sentenza della Consulta: apertura al suicidio assistito

La sentenza della Consulta sull’eutanasia. I giudici aprono al fine vita: “Non è sempre punibile chi aiuta al suicidio”.

ROMA – La sentenza della Consulta sull’eutanasia. Secondo i giudici “non è sempre punibile chi aiuta il suicidio. Una decisione che quindi cambia l’articolo 580 del codice penale che punisce “l’istigazione o aiuto al suicidio” con pene che vanno da 5 a 12 anni.

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Ma secondo la Consulta non sempre le persone che aiutano la persona a morire sono punibili. Bisognerà valutare caso per caso ma prima di entrare in vigore questa legge dovrà essere approvata dal Parlamento.

La sentenza della Consulta

La Consulta ha precisato come il fine vita “non è punibile a determinate condizioni chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli“.

Una sentenza che è stata commentata con soddisfazione da parte di Marco Cappato: “Da oggi siamo tutti più liberi, anche quelli che non sono d’accordo“.

Tribunale di Milano
fonte foto https://www.facebook.com/francesco.nicastro

Cappato: “Da oggi siamo tutti più liberi”

In Aula era presente anche Marco Cappato che poco prima dell’udienza (iniziata martedì 24 settembre 2019 n.d.r.) ha parlato con i giornalisti presenti fuori dalla Corte Costituzionale: “Oggi si parla di Fabiano Antoniani non solo di me – ha sottolineato citato da RAI Newsma anche dei diritti di troppe persone che soffrono, e delle libertà di tutti. Ho rispetto per il difficile compito della Consulta“.

Non manca il passaggio sulla legge sul fine vita: “E’ una sconfitta di una certa politica ovvero della politica dei capi partito che prima di affrontare un tema devono prima mettersi d’accodo invece di andare in Parlamento e discutere liberamente“.

Dopo la lettura della sentenza Cappato si è detto soddisfatto per il risultato ottenuto dall’Italia e dagli italiani: “Da oggi siamo tutti più liberi“, ha dichiarato l’uomo che rischiava dodici anni di detenzione per avere accompagnato Dj Fabo nel suo percorso verso la morte assistita.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/francesco.nicastro

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:54

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