La sentenza della Consulta sullo Jobs Act: “Inammissibili le questioni sui licenziamenti collettivi sollevati dalla Corte Costituzionale di Napoli”.
ROMA – La sentenza della Consulta sullo Jobs Act va contro quanto deciso dalla Corte Costituzionale di Napoli. Come riferito dall’Ufficio Stampa, riportato da La Repubblica, i giudici hanno ritenuto “inammissibili le questioni sui licenziamenti collettivi“.
La sentenza definitiva sarà depositata nelle prossime settimane e si conosceranno le motivazioni che hanno portato la Consulta a non dare luogo a procedere.
La sentenza della Corte Costituzionale
La sentenza della Corte Costituzionale di Napoli è arrivata lo scorso giugno: “E’ stato dichiarato incostituzionale – aveva comunicato l’ufficio stampa citato da SkyTg24 – l’inciso di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio“.
Un inciso che “fissa un criterio rigido e automatico, legato al solo elemento dell’anzianità di servizio“.
La decisione è stata presa dopo le questioni di costituzionalità sollevate dai Tribunali di Bari e di Roma sui criteri di determinazione dell’indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale.
Il no della Consulta
La vicenda è finita sul tavolo della Consulta. Nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre 2020 i giudici hanno deciso di giudicare “inammissibile la questione sollevata dalla Corte Costituzionale”. Una sentenza che ha portato a un luogo a non procedere.
Nelle prossime settimane sarà depositata la sentenza con le conseguenti motivazioni. Grande curiosità per sapere cosa ha portato i giudici a smentire quanto deciso dalla Corte Costituzionale di Napoli sul jobs act. Decisione che rischia di portare ad ulteriori ricorsi, visto che in passato la sentenza di terzo grado aveva bocciato quanto deciso dal Governo. Novità potrebbero arrivare in futuro dopo la pubblicazione da parte della Consulta del perché di questa decisione.