Corte Costituzionale sul Jobs Act: “Illegittimo criterio indennità in caso di licenziamento”

Corte Costituzionale sul Jobs Act: “Illegittimo criterio indennità in caso di licenziamento”

La sentenza della Corte Costituzionale sul Jobs Act: “In caso di licenziamento tfr illegittimo”.

ROMA – E’ stata pronunciata la sentenza della Corte Costituzionale sul jobs act. Secondo quanto precisato da giudici “in caso di licenziamento illegittimo per vizi formali, l’indennità non può essere ancorata all’anzianità di servizio“.

La decisione è stata presa dopo le questioni di costituzionalità sollevate dai Tribunali di Bari e di Roma sui criteri di determinazione dell’indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale.

La sentenza della Corte Costituzionale

La decisione è stata presa dalla Corte Costituzionale che nelle prossime settimane depositerà le motivazioni di questa sentenza. “E’ stato dichiarato incostituzionale – fa sapere l’ufficio stampa citato da SkyTg24l’inciso di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio“.

Un inciso che “fissa un criterio rigido e automatico, legato al solo elemento dell’anzianità di servizio“.

Tribunale

La sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza della Corte Costituzionale è stata presa dopo la questione di costituzionalità resa nota da Roma e Bari. Nelle prossime settimane saranno depositati i motivi di questa decisione con il Governo chiamato a modificare quanto stabilito.

Si tratta di una novità importante visto che per la seconda volta in poche ore i giudici rendono incostituzionale quando deciso da Roma. La prima risale alla giornata di mercoledì 24 giugno 2020 quando la Corte Costituzionale ha deciso illegittima la cifra per la pensione di invalidità che sarà integrata nelle prossime settimane. Anche in questo caso è atteso un intervento del Governo in poco tempo per risolvere le questioni giudicate incostituzionali. Una sentenza che presto dovrebbe essere accompagnata dalle motivazioni che hanno portato la consulta a prendere questa decisione. E non sono esclusi nelle prossime settimane ricorsi su sentenze già espresse.