Processo Menarini, assolti i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti

Processo Menarini, assolti i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti

La Corte d’Appello ha assolto nel processo Menarini i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, accusati di riciclaggio. Dissequestrato il milione di euro confiscato.

FIRENZE – Lucia e Alberto Giovanni Aleotti non sono colpevoli. È questa la sentenza della Corte d’Appello nell’ambito del processo Menarini che vedeva i figli del patron Alberto imputati per riciclaggio. Secondo i giudici di secondo grado – che hanno ordinato il dissequestro del milione di euro confiscato – i due imputati non sono colpevoli. I fratelli proprietari della ditta non erano in aula.

Processo Menarini, assolti i fratelli Aleotti

In aula era presente solamente l’avvocato della famiglia Aleotti che al termine della sentenza ha parlato ai cronisti presenti: “Una vittoria piena – riporta La Nazione – i giudici hanno accolto il nostro ricorso. Lucia è stata ssolta sia con la formula di non aver commesso il fatto che con quella più ampia. Per il fratello non è stato riconosciuto il concorso nel reato fiscale. Hanno preferito non essere in aula ma sono stati subito avvisati. Nessuna reazione particolare visto che la sentenza è giusta“.

Soddisfazione che dai due fratelli viene espressa in una dichiarazione del portavoce della famiglia citata dal quotidiano fiorentino: “Siamo felici della decisione della Corte d’Appello che ha assolto Lucia e Alberto Giovanni Aleotti rispetto a tutti i capi di imputazioni“.

Sono trascorsi – continua la nota – moltissimi anni dall’inizio di questa vicenda ma finalmente il giudice ha riconosciuto l’estraneità degli azionisti Menarini dai fatti per cui erano ingiustamente accusati. Ora Lucia e Alberto Giovanni potranno dedicarsi alla crescita dell’azienda che conta più di diciassettemila dipendenti e che, sebbene non sia stato coinvolta direttamente nel processo, ha subito certamente contraccolpi e gravi danni d’immagine, anche a livello internazionale, a causa di questa inchiesta“.

Una ripartenza da parte del Gruppo Menarini che potrebbe essere facilitata dal dissequestro del milioni di euro che ora potrà essere investito nei progetti futuri.