Sentenza Corte dei Conti Milano-Serravalle. I giudici condannano l’ex presidente e 11 persone a un risarcimento di 44,5 milioni di euro.
MILANO – Sentenza Corte dei Conti Milano-Serravalle. I giudici hanno condannato l’ex presidente della Provincia Filippo Penati e altre 11 persone ad un risarcimento di 44,5 milioni di euro alla Regione Lombardia per aver acquistato il 15% delle azioni dal gruppo Gavio.
Il principale imputato era stato assolto in primo grado nel 2015. In seconda lettura della vicenda si è deciso di rivedere la sentenza condannato Penati e gli altri imputati.
La sentenza
La sentenza della Corte dei Conti fa riferimento all’indagine sulla sopravvalutazione dei titoli azionari della Milano-Serravalle. Filippo Penati ed altre persone avevano deciso di acquistare il 15% dal gruppo Gavio.
In primo grado il principale imputato era stato assolto insieme agli altri 11 imputati. Tra questi figurano anche l’ex segretario della Provincia, Antonio Princiotta e un ex collaboratore di Penati. La sentenza, però, è stata rivista dalla Corte dei Conti. I giudici hanno condannato gli indagati ad un risarcimento complessivo di 44 milioni. Nella sentenza viene precisato come sono “evidenti dimostrazioni di impreparazione ed incompetenza nella gestione di un’operazione commerciale avendo di fronte un contraente certamente abituato e spregiudicato nella conduzione di iniziative finanziarie e commerciali”.
La difesa di Penati
Presente in aula, Penati ha annunciato la sua intenzione di fare ricorso in Cassazione: “I miei avvocati presenteranno reclamo e tutto questo si scioglierà come neve al sole – precisa citato da Sky TG24 – un anno fa mi è stato riscontrato un cancro, e i medici concordano che è anche conseguenza della mia vicenda giudiziaria. Sto combattendo la battaglia più importante della mia vita mentre quanto riguarda il caso di Serravalle se ne occuperanno i miei avvocati“.
“Io e la mia amministrazione – ha aggiunto – abbiamo avuto solo un obiettivo: quello di riportare dentro il controllo pubblico un’importante infrastruttura. E le autostrade sono ritornate al centro di un dibattito politico“.
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