Processo Cucchi, la sentenza: due carabinieri condannati per omicidio
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Caso Cucchi, il processo d’appello. Carabinieri condannati a 13 anni per il pestaggio

Tribunale

Processo Stefano Cucchi, quattro medici prescritti, uno assolto. Due carabinieri condannati a 13 anni per omicidio preterintenzionale.

Processo Cucchi, Di Bernardo e D’Alessandro condannati a 13 anni nel processo d’Appello. Il carabiniere Mandolini è stato condannato a 4 anni per falso. Condannato a due anni per lo stesso motivo anche Francesco Tedesco, il carabiniere che ha rivelato il pestaggio avvenuto nella Caserma Casilina.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Caco Cucchi, il processo di primo grado: due carabinieri condannati a dodici anni per omicidio

Dopo una lunga giornata trascorsa in camera di consiglio, i giudici della Corte di Assise di Appello di Roma hanno condannato due carabinieri a dodici anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

I militari condannati sono Di Bernardo e D’Alessandro. Francesco Tedesco, imputato e testimone, è stato condannato a due anni e sei mesi per falso. Per lui è arrivata invece l’assoluzione per il reato di omicidio preterintenzionale.

Tribunale
Tribunale

Processo Cucchi, quattro medici prescritti

La Corte di Assise di Appello di Roma ha emesso una sentenza di assoluzione e quattro di prescrizione per i cinque medici dell’ospedale Sandro Pertini di Roma. Assolta Stefania Corbi.

Gli imputati erano il primario del Reparto di medicina protetta Aldo Fierro, Stefania Corbi , Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo.

L’avvocato Gaetano Scalise, difensore del primario Aldo Fierro, ha annunciato l’intenzione di fare ricorso.

“Una sentenza che lascia l’amaro in bocca. Non è comprensibile dal punto di vista logico perché l’assoluzione della dottoressa Corbi avrebbe dovuto comportare come conseguenza anche l’assoluzione del primario. Aspettiamo di leggere le motivazioni e quasi sicuramente faremo ricorso in Cassazione”, ha dichiarato il legale come riportato da il Fatto Quotidiano.

Le motivazioni della sentenza

“Stefano Cucchi, vivendo sino alla sera del 15 ottobre del 2009, in una condizione di sostanziale benessere, se non avesse subito un evento traumatico”, si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna dei due carabinieri. “La morte di Stefano Cucchi fu originata dalla lesione in S4 tale da determinare un’aritmia letale“.

Ilaria Cucchi: “Stefano forse potrà riposare in pace”

Stefano è stato ucciso, lo sapevamo, forse adesso potrà riposare in pace e i miei genitori vivere più sereni. Ci siamo voluti 10 anni ma abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano l’ultima volta che ci siamo visti che saremmo andati fino in fondo”, ha dichiarato Ilaria Cucchi dopo la lettura della sentenza.

La Procura di Roma impugna la sentenza

La Procura di Roma ha impugnato la sentenza contro i carabinieri asserendo che non andrebbero riconosciute le attenuanti a a Raffaele D’Alessandro, Alessio Di Bernardo e, soprattutto, a Roberto Mandolini.

Il processo d’appello

In occasione del processo d’appello il pg ha chiesto che vengano confermate le condanne per omicidio preterintenzionale. Chiesta anche la conferma di una condanna per falso e una assoluzione. I due carabinieri accusati di omicidio sono Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. L’assoluzione è stata richiesta per Francesco Tedesco, che ha raccontato quanto accaduto nella caserme Casilina, dove Stefano Cucchi è stato pestato.

Nel corso del processo d’appello, la difesa dei carabinieri accusati dell’omicidio di Stefano Cucchi hanno spostato l’attenzione sui medici. Secondo i legali Cucchi non sarebbe morto per il pestaggio, ma per le negligenze e le omissioni.

Nessuno nega che ci sia stato un pestaggio, ma non è stato così violento. Stefano Cucchi non è stato ucciso per i ceffoni o pugni. Le persone che lo hanno lasciato morire sono stati i medici attraverso negligenze ed omissioni, chi ha sbagliato ha pagato penalmente e civilmente con un risarcimento“, ha dichiarato in Aula l’avvocato difensore del carabiniere Alessio Di Bernardo, accusato di omicidio preterintenzionale per il pestaggio e la morte di Stefano Cucchi, il ragazzo morto nel 2009 dopo l’arresto.

La sentenza

In appello i carabinieri Di Bernardo e D’Alessandro sono stati condannati a 13 anni per omicidio preterintenzionale per il pestaggio di Stefano Cucchi. Mandoli ha ricevuto una condanna a 4 anni per falso, Tedesco invece ha ricevuto una condanna a due anni per lo stesso reato.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2021 17:04

AstraZeneca, Ema valuta casi di sindrome di Guillain-Barré. Cos’è e quali sono i sintomi

nl pixel