Il Riesame di Catania smentisce la Procura sulla questione Aquarius: “Non c’è stato nessun traffico illecito di rifiuti”.
CATANIA – Il Riesame di Catania smentisce la Procura. Il procuratore Carmelo Zuccaro quattro mesi fa aveva disposto il sequestro della nave per smaltimento illecito di rifiuti ma i giudici hanno rivisto questa decisione accogliendo il rifiuto della ONG.
“Dalle relazioni sanitarie – si legge nelle motivazioni riportate il sito di Repubblica – si evince che l’unica malattia infettiva riscontrata dalle autorità marittime era la scabbia, patologia in relazione alla quale il problema dei liquidi biologici non poteva porsi. Gli indumenti a rischio di contaminazione da agenti patogeni e gli scarti alimentari non potevano essere raccolti in modo indifferenziato“. Per questo motivo il Riesame ha dato una contravvenzione all’imbarcazione.
Il Riesame dà ragione all’Aquarius: nessun traffico illecito di rifiuti
La sentenza del Riesame potrebbe rappresentare un precedente per casi simili futuro, iniziando dalla Sea Watch. La ONG al momento si trova bloccata a Catania in attesa della fine degli accertamenti iniziati dalla Procura nei giorni scorsi.
L’imbarcazione battente bandiera olandese sta aspettando il via libera per poter ritornare in mare. E non è escluso che questa sentenza possa velocizzare le pratiche. In questo momento le tre ONG si trovano bloccate in altrettanti porti e nel Mediterraneo non c’è nessuna nave per soccorrere eventuali migranti in difficoltà.
Infatti oltre alla Sea Watch, anche l’Aquarius e la Sea Eye non hanno ottenuto l’ok per tornare in mare. La prima si trova a Barcellona con le autorità spagnole che l’hanno bloccata dopo lo sbarco di oltre 300 migranti. Stessa sorte anche per la seconda ONG ancora ferma a Malta. Ma la sentenza del Riesame di Catania potrebbe cambiare molte cose in questo braccio di ferro tra le imbarcazioni e i vari leader europei.
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