La storia di una 23enne senzatetto che ha partorito in una tenda a Milano: ha deciso di non riconoscere suo figlio.
La storia di una senzatetto 23enne di Milano ha sconvolto l’intero quartiere in cui vive. La giovane ragazza vive in una tenda insieme al suo compagno, nei pressi di una stazione di un paese situato alle porte di Milano. La giovane è rimasta incinta e da poco ha partorito.
Si è però rifiutata di riconoscere il bambino. La giovane mamma 23enne si è chiesta in maniera retorica: “Come farebbe a sopravvivere con me al gelo?” Una scelta difficile, ma ponderata. La giovane mamma ha deciso di non riconoscere il suo bambino entro i dieci giorni previsti dalla legge.
Non l’ha fatto per un motivo ben preciso: sa benissimo che non sarebbe in grado di accudirlo. La giovane ha spiegato al giornale “Ilgiorno.it”: Mi hanno dato dieci giorni di tempo per riconoscere mio figlio – ha raccontato a ilgiorno.it -. Ma come farebbe a sopravvivere con me al gelo?” Per questo motivo ha deciso di lasciar trascorrere il termine per riconoscere il suo bambino. Così il parto è diventato anonimo, e in questo modo, in maniera automatica si è avviato l’iter per l’adozione del piccolo.
La storia della coppia
La giovane donna ha raccontato ai giornalisti la sua situazione. Vive in strada col compagno di 29 anni. Come spiegato al Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) la donna ha partorito all’inizio di dicembre in un ospedale del Milanese ma per le condizioni di vita a cui è costretta non è stata in grado di tenere il bimbo.
La giovane coppia di senzatetto ha raccontato di essere stata in Germania per lavoro. Il compagno di lei faceva il pizzaiolo, poi ha perso il lavoro. Dopo si sono recati ad Amsterdam e a Chiasso. Durante i giorni scorsi sono giunti a Milano, ma sprovvisti di documenti. I due non hanno intenzione di recarsi nei dormitori, per paura di essere separati. Il compagno della 23enne ha spiegato: “Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo, riusciremo a resistere a Milano”.
