Sequestro dei beni a Luca Lucci, capo ultrà del Milan. Si ipotizza che i suoi profitti siano legato allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Le autorità hanno proceduto con il sequestro dei beni per un milione di euro nei confronti di Luca Lucci, capo della tifoseria organizzata del Milan.
Sequestro dei beni a Luca Lucci, capo ultrà del Milan
L’operazione è partita dalla questura di Milano e si inserisce nell’ambito delle indagini sulle tifoserie italiane e la criminalità organizzata.
Luca Lucci era già noto alle forze dell’ordine per precedenti che vanno dallo spaccio di stupefacenti a reati contro la persona. Proprio con l’accusa di spaccio era stato arrestato dagli uomini della Polizia di Milano nel 2018.
Le indagini su Luca Lucci
Finito nel mirino delle autorità, risulta che il suo patrimonio personale sarebbe cresciuto in maniera cospicua proprio grazie alla sua attività di spaccio. I movimenti sui suoi conti non sarebbero infatti giustificabili con i compensi del suo lavoro da elettricista.
Il sequestro dei beni
Le autorità hanno proceduto al sequestro di un complesso immobiliare, di una macchina e di un locale di sua gestione, oltre che ovviamente dei suoi conti. Nel totale il sequestro ha raggiunto un valore di un milione di euro circa.
Matteo Salvini e Luca Lucci
Il nome di Lucci era venuto alla ribalta per la fotografia che ha immortalato il suo caloroso saluto a Matteo Salvini in occasione della festa per il club. Lo scatto aveva scatenato un caso politico e mediatico proprio per le accuse e le condanne a carico del capo della tifoseria organizzata rossonera, un personaggio decisamente noto nell’ambiente milanese, anche extra-calcistico.