A Bruxelles Serbia e Kosovo hanno accettato la proposta europea sulla normalizzazione dei rapporti tra i due stati.
Dopo mesi di crisi politica scaturita dalla lotta delle targhe, Serbia e Kosovo hanno accettato il piano proposto dall’Unione europea per normalizzare i rapporti tra i due stati in una prospettiva più solida. Ieri l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha presieduto i colloqui tra i due poi ha annunciato che i due leader hanno dato tacita approvazione al piano.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic e il primo ministro del Kosovo Albin Kurti “hanno concordato oggi che non sono necessarie ulteriori discussioni per la proposta dell’Unione Europea”. Entrambi i Paesi vogliono aderire all’UE, che ha detto loro che prima devono risolvere le loro differenze. I due leader si incontreranno di nuovo il mese prossimo perché “è necessario lavorare ancora”.
Ottimismo europeo ma le due parti restano scettiche
Vucic invece ha detto: “speravo che saremmo stati in grado di concordare alcuni compromessi, ma il signor Kurti non era pronto per questo”. Vucic ha aggiunto che non si è parlato di come mettere in atto il piano dell’UE. Mentre Kurti da parte sua ha detto che “la parte serba non era pronta a firmare il testo”. Borrell invece è ottimista sul fatto che le due parti possano superare la gestione della crisi degli ultimi mesi che ha fatto temere all’Europa un’escalation nei Balcani durante il conflitto tra Russia e Ucraina.
“Spero che l’accordo possa essere la base per costruire la necessaria fiducia e superare l’eredità del passato”, ha dichiarato il rappresentante della politica estera europea. Questo progetto di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo significa “che le persone potranno muoversi liberamente tra la Serbia e il Kosovo usando i loro passaporti – riconosciuti reciprocamente – e le loro targhe. Significa che le persone possono studiare e lavorare senza chiedersi se i loro diplomi, e dove li hanno ottenuti, possano essere un problema”.