Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Come ogni anno, anche nell’ultimo giorno di questo 2017 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato un messaggio per tutti gli italiani. Queste le parole del Capo dello Stato: “Care concittadine e cari concittadini, un saluto cordiale e un grande augurio a tutti coloro che sono in Italia e agli italiani all’estero. Tra poco inizierà il 2018. Settant’anni fa nello stesso momento entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, col suo patrimonio di valori che fonda e svolge la nostra vita democratica. Come sapete ho firmato il decreto che conclude la legislatura di questo parlamento. È stato importante rispettare i ritmi della nostra democrazia. Come ulteriore buona notizia andremo a votare con una nuova legge elettorale. Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunci a scrivere la storia del nostro paese. Ho fiducia nei giovani del ’99 che voteranno per la prima volta. Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della fine della Prima guerra mondiale. In quella guerra molti diciottenni andarono in guerra e morirono, oggi invece vanno al voto. A differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro paese. Ma stiamo assistendo alla corsa al riarmo nucleare. Abbiamo di fronte difficoltà, ma non dobbiamo perdere di vista i diritti che abbiamo conquistato. Non è scontato averli, vanno difesi e vanno ricordati i sacrifici fatti per conquistarli. Non possiamo vivere in una trappola del presente che oscuri il passato e ignori l’avvenire. La democrazia vive il presente ma si alimenta di memoria e di visione del futuro. La velocità delle innovazioni è incalzante e ci introduce in una nuova era che già cominciamo a vivere, un’era che ci pone in una nuova posizione nel rapporto tra l’uomo e la natura. Si manifesta a questo riguardo una sensibilità crescente che ha ricevuto impulso anche dal magistero di papa Francesco. Cambiano gli stili di vita, mutano i mestieri, scompaiono nuove professioni, altre ne appaiono. In questo tempo la parola futuro può anche portare a incertezza e preoccupazione, ma non è sempre stato così. I cambiamenti vanno governati per evitare ingiustizie e nuove marginalità. L’autentica funzione della politica è proprio questa. La cassetta degli attrezzi per riuscire in questo compito è proprio la nostra Costituzione. L’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto di questo imminente dovere elettorale. Servono proposte realistiche e concrete. Non è mio compito dare indicazioni, ma sottolineo che il lavoro è la prima e più grave delle nostre problematiche. Allo stesso modo vanno garantiti i diritti. Alle popolazioni colpite dal terremoto desidero far sentire la vicinanza di tutti. L’impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi. Esprimo solidarietà alle vittime di Rigopiano, di Livorno, di Ischia e a tutti coloro che hanno attraversato nel corso dell’anno momenti di dolori. Un ricordo particolare va alle vittime dell’attentato di Barcellona e di tutti gli altri attentati. Riguardo all’impegno contro il terrorismo vorrei ribadire la riconoscenza alle nostre forze dell’ordine, ai servizi segreti e alle forze armate. Si è parlato di recente di un’Italia quasi preda del risentimento. Conosco un paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato persone che giorno dopo giorno affrontano con tenacia e coraggio le difficoltà della vita. I problemi che abbiamo davanti sono superabili, possiamo affrontarli con successo se ognuno fa la propria parte. Tutti, specialmente chi riveste un ruolo istituzionale, e deve avvertire in modo particolare la responsabilità nei confronti della Repubblica. Rivolgo un saluto a tutti coloro che stasera non stanno festeggiando per garantire a tutti noi sicurezza, soccorso e aiuto. A loro rivolgo un saluto particolare. Auguri a tutti e buon anno“.

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ultimo aggiornamento: 31-12-2017


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