Da Piatek a de Ligt, i flop del girone d’andata

Da Piatek a de Ligt, i flop del girone d’andata

I flop del girone di andata della Serie A 2019-2020. Piatek e Suso spiccano nella lista, de Ligt è giovane ma crescerà (si ripetono a Torino).

Arrivati al giro di boa del campionato, arriva l’immancabile analisi sui flop del girone di andata della Serie A. I calciatori che hanno reso decisamente al di sotto delle proprie potenzialità deludendo le aspettative. Che in molti casi erano altissime.

Krzysztof Piatek

I casi limite di Godin e Insigne

Iniziano dai dubbi. Rientrano potenzialmente tra i flop giocatori come Diego Godin e Lorenzo Insigne. Il difensore dell’Inter era arrivato per reggere l’intero reparto. Non ha mai fallito clamorosamente ma decisamente non ha spostato gli equilibri. E così si è trovato anche ai margini della squadra. Una scelta secondo molti azzardata da parte di Antonio Conte che dal canto suo si gode la conferma della classifica.

È diverso invece il discorso legato a Lorenzo Insigne. Il calciatore secondo molti non è mai stato un vero trascinatore in campo. Per questo non stupisce che nell’inspiegabile crisi del Napoli Lorenzo il Magnifico sia andato a fondo insieme con il resto della squadra. Più che flop parliamo di conferma: siamo di fronte a un calciatore che rende al meglio quando la squadra gira.

LORENZO INSIGNE

I flop del girone di andata della Serie A

Chi entra invece di diritto nella lista dei flop del girone d’andata della Serie A 2019-2020 è de Ligt. Il giovane difensore è arrivato a Torino circondato da aspettative altissime nonostante la giovane età. Colonna dell’Ajax, il difensore si è messo in mostra sul palcoscenico della Champions League. La sensazione è che i bianconeri si fossero assicurati un calciatore fatto e finito, invece il trasferimento ha fatto fare più di un passo indietro all’astro nascente del calcio olandese.

Parlando di flop è impossibile non andare a pescare in casa Milan, dove la stagione, fino al giro di boa, ha regalato più delusioni che gioie. Gli avvicendamenti in panchina non hanno agevolato i giocatori, ma oggettivamente parlando c’è chi ha delle responsabilità. Piatek è il lontano parente di quello ammirato con la maglia del Genoa e nella sua prima mezza stagione a Milano. Il giocatore è demoralizzato, affranto e sfortunato. Di fatto si è trasformato in un re Mida del gol in uno che non segna neanche per sbaglio o per una fortunata serie di rimpalli. Sempre in casa Milan sul banco degli imputati ci è finito Suso, contestato dalla tifoseria già lo scorso anno. Dovrebbe essere uno dei leader tecnici della squadra e invece è un peso per il gioco rapido richiesto dagli allenatori. Prende il pallone, si guarda intorno, converge verso il centro, torna sulla fascia, tenta il dribbling e si libera del pallone con un passaggio di pochi metri. Niente strappi e niente lampi.

Tornando in casa Napoli è impossibile non fare il nome di Koulibaly. Considerato come il difensore più forte in Italia fino a pochi mesi fa, il calciatore è finito in una spirale che lo ha trascinato veramente in basso, e ne sono testimonianza gli errori grossolani e inaspettati commessi dall’inizio della stagione. Certo, qualche giocata da cineteca l’ha regalata, ma il bilancio è decisamente negativo.