Il ministro Spadafora sulla Serie A: “Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare”.
Serie A, mezzo passo indietro di Spadafora. Intervenuto ai microfoni di Seila tv Bergamo, il ministro dello Sport Spadafora è tornato a frenare gli entusiasmi sulla ripresa del campionato.
Serie A, Spadafora: “Le notizie dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare”
Spadafora ha parlato dei contagi registrati in alcune squadre di Serie A. Notizie non positive in ottica ripresa.
“Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quando non capiremo quale sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata prudenza. Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24 ore certamente non aiuta“, ha dichiarato Spadafora parlando dei casi di contagi segnalati da diverse squadre nelle ultime ore.
Il 18 maggio data chiave
La data chiave resta quella del 18 maggio, quando i dati dei contagi daranno indicazioni sulle prossime tappe della fase 2.
“La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla Figc. Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere”, ha proseguito Spadafora.
Spadafora, “Penso che questo sport viva grazie alla passione dei tifosi”
“Io sono un romantico, penso che questo sport viva grazie alla passione dei tifosi. Immaginare una partita senza tifosi è brutto, se dovesse ripartire il campionato sarebbe sicuramente a porte chiuse e questa sarebbe strano. Dobbiamo capire come organizzarci in vista del prossimo autunno, dovremmo capire come contemplare questa passione degli italiani con i tempi che sono cambiati”, ha concluso Spadafora.
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