Vittorio Sgarbi condannato per aver diffamato Virginia Raggi

Vittorio Sgarbi condannato per aver diffamato Virginia Raggi

Vittorio Sgarbi condannato per aver diffamato Virginia Raggi. La vicenda risale al 2016. La sindaca: “Non mi spaventano i bulletti da salotto”.

ROMA – Vittorio Sgarbi condannato per aver diffamato Virginia Raggi. La decisione è stata presa dal Tribunale monocratico di Roma. Il critico d’arte dovrà pagare una multa di 1.000 euro e un provvisionale di 10mila euro per diffamazione a mezzo stampa.

In quel video – le parole dell’accusa nella requisitoria, riportate da La Repubblicariconosce l’onesta intellettuale del sindaco affermandolo però che ciò non è sinonimo di capacità nella gestione delle vicende politiche. Si tratta di affermazioni offensive, gratuite un mero dileggio“.

La sindaca Raggi sui social: “Non mi spaventano i bulletti da salotto”

La sentenza è stata commentata sui social da Virginia Raggi con un breve post: “Sgarbi condannato per diffamazione aggravata nei miei confronti. Il clima di barbarie e volgarità che personaggi come lui stanno creando è inaccettabile. L’insulto non è un confronto. Comunque non mi spaventano i criminali, figuriamoci i bulletti da salotto“.

La vicenda sembra essere ormai finita qui. Il critico d’arte è stato condannato a pagare 1.000 euro di multa per aver diffamato la sindaca Virginia Raggi.

An Milano 26/10/2012 – consiglio Regionale Lombardia / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Vittorio Sgarbi

La vicenda

La vicenda risale al 2016. Il critico d’arte sul sito di un quotidiano nazionale ha pubblicato un video per criticare la sindaca Raggi. Come precisato dalla stessa accusa, il primo cittadino di Sutri ha riconosciuto l’onesta intellettuale della collega ma offeso l’onore e la reputazione dell’inquilina del Campidoglio.

In Aula anche la sindaca che ha commentato la vicenda sui social. Una condanna per Vittorio Sgarbi a pagare una multa di 1.000 euro e una provvisionale di 10mila euro con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Una vicenda che si è conclusa con la sentenza del Tribunale monocratico della Capitale, arrivata il 26 gennaio 2021.