L’Iva sulle opere d’arte verrà abbassata dal 10% al 5,5%. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Cultura Sgarbi.
Vittorio Sgarbi annuncia l’abbassamento dell’aliquota Iva al 5,5% rispetto al 10% sull’importazione delle opere d’arte. La decisione del governo è quella di recepire una direttiva europea sulla materia. Questa scelta è necessaria a proteggere il mercato italiano dalla concorrenza degli altri paesi europei.
“Il governo intende recepire la direttiva Ue che riduce l’Iva sull’importazione delle opere d’arte dal 10 al 5,5%” ha detto Sgarbi dopo un incontro con il viceministro dell’Economie Leo. “La riduzione dell’Iva agevolerà certamente le transazioni e dunque la circolazione delle opere, e potrà dare un contributo concreto alla ripresa del mercato dell’arte e dell’antiquariato per il quale, comunque, occorrono altre misure che stiamo studiando e che illustreremo nelle prossime settimane” spiega il critico d’arte.
Cosa prevede la direttiva europea
La direttiva Ue 2022/542 entrerà in vigore il primo gennaio 2025 e consente aliquote ridotte per perseguire obiettivi di interesse generale e proprio. Come scrive il testo, «mira a salvaguardare il funzionamento del mercato interno e a evitare distorsioni della concorrenza». Gli effetti di un abbassamento dell’Iva si sono visti ad esempio in Francia dove sono aumentate le vendite. L’Europa intende far circolare più facilmente l’arte come prodotto culturale alla pari di libri e giornali o musei e concerti e teatri che già godono dell’Iva ridotta.
«Adottare per i beni artistici e antiquariali l’aliquota ridotta significa riconoscere l’importanza della circolazione del loro valore culturale per le comunità» spiega al Sole 24Ore Broccardi, esperto di economia dell’arte. «Rafforzare con l’aliquota ridotta questi beni culturali consentirebbe una loro maggiore fruizione e disseminazione e, naturalmente, un sostegno alla produzione contemporanea di opere di arte e agli stessi artisti. È nell’interesse nazionale che la filiera dell’arte nella sua funzione culturale e di attrattore turistico ed economico possa dare maggiore forza e competitiva all’Italia nel mondo».