Il noto critico d’arte vuole salvaguardare la figura del Cavaliere, attaccata in questi giorni dalle indagini su Marcello Dell’Utri.
Vittorio Sgarbi e la magistratura: uno scontro che va avanti da sempre, specialmente quando si tratta di difendere la figura di Silvio Berlusconi, e che si è intensificato dopo la scomparsa del Cavaliere. Oggi il noto critico d’arte ha scritto una lettera alla famiglia del quattro volte presidente del Consiglio chiedendo a loro di schierarsi contro gli attacchi all’onore del creatore di Mediaset. Il sottosegretario alla Cultura si riferisce alle indagini di questi giorni su Marcello Dell’Utri e su alcune possibili accordi fra Forza Italia e Cosa Nostra.
La missiva è stata pubblicata interamente da Il Giornale e si rivolge a tutti i figli di Silvio Berlusconi, che Sgarbi nomina uno per uno: Marina, Pier Silvio, Eleonora Barbara e Luigi. Il critico d’arte include anche Paolo Berlusconi e chiede una reazione agli “oltraggi” diretti alla figura del Cavaliere, arrivati dopo la sua morte.
“L’onore di vostro padre – scrive Sgarbi – e anche il mio, e di tutti gli esponenti di Forza Italia, è stato offeso dall’insistente riferimento alle origini mafiose di Forza Italia, ribadite in diverse affermazioni e dichiarazioni di magistrati, con il peccato originale dell’assunzione di Vittorio Mangano, e con le ricorrenti insinuazioni sulle bombe di Firenze. Potevate contare sull’oblio, con il distacco di chi pensa che, con la morte, tutto finisca: il male e il bene. Ma adesso credo che questo atteggiamento non possiate permettervelo, e con voi tutta Forza Italia“.
“Non lasciatelo oltraggiare anche da morto”
“Oggi, invece di archiviare inchieste fantasiose, più adatte a sceneggiature cinematografiche – continua il sottosegretario alla Cultura – si interpretano anche le indicazioni testamentarie come prove a danno di Berlusconi, loro ossessione, in quanto «le erogazioni costituiscono una contropartita a beneficio di dell’Utri per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto». Non è accettabile“.
Secondo Sgarbi, questo è il momento di resistere “contro una aggressione politica, attraverso l’azione giudiziaria“. Il critico d’arte, poi, aggiunge: “Vostro padre è stato un campione di resistenza. Cercate di essere degni di lui“. Il sottosegretario conclude: “Non lasciatelo oltraggiare anche da morto“.