Dopo diversi mesi trascorsi in terapia intensiva, muore all’età di 65 anni Shane MacGowan, frontman dei rivoluzionari Pogues.
Shane MacGowan, voce e anima dei Pogues, è morto all’età di 65 anni. L’artista, che ha saputo fondere il folk irlandese con il rock e il punk, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. La triste notizia arriva dopo poco le dimissioni dall’ospedale, dove era ricoverato per una grave malattia.
Il triste annuncio della moglie Victoria
Ad annunciare la sua morte è stata la moglie Victoria Mary Clarke, che sul suo profilo Instagram ha scritto: “Non so come dirlo quindi lo dirò e basta. Shane, che sarà sempre la luce che tengo davanti a me e la misura dei miei sogni e l’amore della mia vita e l’anima più bella e l’angelo meraviglioso e il sole e la luna e l’inizio e la fine di tutto ciò che mi sta a cuore, è andato a stare con Gesù e Maria e la sua bellissima madre Teresa”.
La moglie esprime tutta la sua gratitudine nell’aver avuto “così tanti anni di vita e amore e gioia e divertimento e risate e così tante avventure. Non c’è niente modo per descrivere la perdita che sento e il desiderio di avere ancora uno dei suoi sorrisi che illuminavano il mio mondo“.
Infine conclude il post: “Grazie grazie grazie grazie per la tua presenza in questo mondo, lo hai reso così luminoso e hai dato così tanta gioia a così tante persone con il tuo cuore, la tua anima e la tua musica. Vivrai nel mio cuore per sempre“.
Nell’immagine che accompagna il messaggio pieno di dolore, si vede Shane MacGowan in una foto da giovane in bianco e nero, con in mano un bicchiere e una sigaretta.
Il ricordo dei fan e dei colleghi
I fan e i colleghi di MacGowan gli hanno reso omaggio sui social media. “RIP Shane McGowan, uno dei più grandi poeti irlandesi che ha incapsulato meglio di molti altri ciò che significa essere amati e Amore”, ha scritto un fan su Twitter.
Anche il deputato Kevin Brennan ha voluto ricordare MacGowan con un messaggio: “RIP Shane MacGowan – genio del cantautore – prima Sinead ora Shane – noi siamo i più poveri”.
La carriera di Shane MacGowan
Nato il 25 dicembre 1957, Shane MacGowan ha iniziato la sua carriera musicale nel 1981, dopo l’incontro con Spider Stacy e Jem Finer. Insieme formano il nucleo originale dei Pogues, con cui il trio ha raggiunto la fama grazie alla voce e alla penna di MacGowan.
Tra le canzoni più indimenticabili ricordiamo “Fairytale of New York”, considerata una delle più belle canzoni di Natale di sempre. La sua vita non è sempre stata facile, tra alcol e droga che gli hanno reso le cose complicate. Nonostante tutto, MacGowan ha continuato a fare musica, collaborando con artisti come Kirsty MacColl, Joe Strummer, Nick Cave, Steve Earle, Johnny Depp e Sinéad O’Connor.
La sua storia è diventata talmente leggendaria, tanto da essere stata raccontata nel documentario del 2020 “Crock of Gold – A Few Rounds with Shane MacGowan”, prodotto proprio da Johnny Depp e diretto dal regista Julien Temple.
Una vita di eccessi
La vita di Shane MacGowan è stata segnata anche da una lunga lotta contro l’alcol e la droga, che lo hanno portato più volte in ospedale e che hanno contribuito al suo allontanamento dai Pogues nel 1991. Nonostante le difficoltà, l’artista non ha mai smesso di fare musica, formando il gruppo dei Popes e tornando occasionalmente a esibirsi con i Pogues.
La sua dipendenza ha portato più volte sull’orlo del baratro l’artista. Nel 2006, dopo una notte di bevute, l’artista ha perso i pochi denti che gli erano rimasti in seguito a una caduta. Nel 2015, una caduta in uno studio di registrazione a Dublino gli ha causato la frattura del bacino, costringendolo a utilizzare una sedia a rotelle per tutte le apparizioni successive.
Negli ultimi anni Shane MacGowan ha vissuto entrando e uscendo dagli ospedali. Nel dicembre 2022 era stato ricoverato in ospedale per una encefalite virale e quest’anno ha trascorso diversi mesi in terapia intensiva. Era stato dimesso da poco, quando è arrivata la tragica notizia della sua morte.