Sharon Verzeni: la scoperta sull’arma del delitto usata da Moussa Sangare

Sharon Verzeni: la scoperta sull’arma del delitto usata da Moussa Sangare

Colpo di scena nel caso dell’omicidio Sharon Verzeni: ecco la scoperta sconvolgente sul coltello usato da Moussa Sangare per il delitto.

Sono arrivati i primi esiti delle analisi sull’arma usata da Moussa Sangare per compiere il delitto di Sharon Verzeni, la 33enne di Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, uccisa per strada a coltellate il 30 luglio, poco prima dell’una. Quanto scoperto sull’arma utilizzata dal killer per ammazzare la donna ha destato tanto clamore.

Omicidio Sharon Verzeni: la scoperta sull’arma del delitto

Ci sono novità importanti per quanto riguarda l’omicidio di Sharon Verzeni, ammazzata a coltellate la notte del 30 luglio scorso da Moussa Sangare. I primi esami effettuati sull’arma del delitto utilizzata per colpire e uccidere la donna avrebbero evidenziato un dettaglio sconvolgente.

Sul coltello usato da Sangare, infatti, non sarebbero state trovate tracce di sangue. Secondo quanto si apprende anche dal Corriere della Sera, edizione Bergamo, “è verosimile che sulla lama siano rimaste poche tracce di sangue e che siano state cancellate dall’umidità del terriccio vicino al fiume”.

Sangare, inoltre, aveva anche riferito di aver buttato nel fiume altri tre coltelli che, però, non sono più stati ritrovati.

Il processo a Sangare

I prossimi step legati al caso della povera Verzeni riguardano il processo a Sangare. Grazie alla confessione piena resa dal killer, il pm sarebbe ormai prossimo a chiudere l’indagine in tempo per chiedere il giudizio immediato.

Al momento, gli uomini del Ris sono alle prese con le ultime verifiche, fra cui i riscontri sulle telecamere che li hanno riportati a Terno e Chignolo l’altro giorno per certificare la corrispondenza tra i contenuti dei filmati e le caratteristiche fisiche dell’indagato. Inoltre, sarebbero in fase di conclusione anche le operazioni di analisi sui telefoni. Come spiegato dal Corriere, infatti, nelle note del suo smartphone, Sangare aveva segnato le indicazioni per ritrovare il punto dove aveva scavato e nascosto il coltello usato per uccidere.

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