Sharon Verzeni, Sangare ha conservato il coltello per "ricordo"
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Sharon Verzeni, l’assassino ha conservato “un ricordo” dell’omicidio: di cosa si tratta

cadavere di una donna morta steso in strada

Moussa Sangare, killer di Sharon Verzeni, ha confessato e confermato di aver ucciso la donna. Spunta un dettaglio terribile sull’assassinio.

L’arresto, la confessione e la conferma di quanto accaduto alla povera Sharon Verzeni. Sono stati giorni decisivi per le indagini sul caso della 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola. Moussa Sangare ha ammesso le sue colpe ed è stato portato in carcere. Successivamente ha avuto modo di essere interrogato rivelando dettaglio inediti su quanto accaduto compreso “un ricordo” che si sarebbe voluto tenere dell’assassinio commesso.

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Sharon Verzeni, Sangare ha conservato un “ricordo”

Non solo la confessione con la conferma dell’omicidio commesso: Moussa Sangare ha fornito ulteriori dettagli sull’assassinio di Sharon Verzeni. Oltre a quelle che sarebbero state delle sorti di “esercitazioni” su una specie di statua al fine di accoltellare la propria vittima nel modo corretto, il killer ha svelato le sue iniziali intenzioni riguardo l’arma del delitto, nascosta per avere “un ricordo” di quanto successo.

Agli inquirenti, nel corso del primo interrogatorio ufficiale, Sangare ha raccontato di essere uscito armato di quattro coltelli perché intenzionato a “eliminare qualcuno”. Quando si è trovato faccia a faccia con la Verzeni ha deciso di ucciderla, senza particolari motivi. Nel corso del faccia a faccia con le autorità, il killer ha anche indicato il luogo in cui aveva nascosto l’arma del delitto. Il coltello era stato sotterrato vicino alla sponda del fiume Adda. In questo senso, Sangare avrebbe spiegato di non avere buttato l’arma nel fiume “perché ho pensato che avrei potuto trovarlo ancora lì. Volevo tenerlo per avere memoria di quello che avevo fatto, come un ricordo“.

Lo stato mentale di Sangare

Il caso della povera Sharon sta facendo molto parlare soprattutto per le motivazioni, fin qui inesistenti, che hanno portato alla sua uccisione. Sangare, infatti, avrebbe ucciso senza alcuna ragione e, anche per questo, il focus delle autorità si sarebbe ora concentrato sullo stato mentale dell’uomo. Pare, però, che non sia stata “rilevata alcuna traccia di patologia psichiatrica né remota né recente”. Di fatto, il killer è mentalmente sano.

“L’omicidio sembra commesso da un soggetto che, spesso in preda alla noia, non avendo stabile attività lavorativa, impregnato dai valori trasmessi” da un genere musicale “che esalta la violenza, il sesso estremo, l’esigenza di prevalere attraverso la soggezione sugli altri appartenenti a un gruppo e in generale della società” come la trap e “che aveva architettato come passatempo quello di lanciare coltelli a una rudimentale sagoma di cartone, con apposto alla cima un cuscino su cui era disegnato un volto umano” sarebbe stato assalito “dal desiderio di provare realmente emozioni forti, in grado di scatenare nel suo animo quella scarica di adrenalina” alla quale poi è seguito “uno stato di benessere e relax”, le parole che si leggono nell’ordinanza del giudice sul caso della Verzeni e che sono state riportate in queste ore da Fanpage e da altri quotidiani italiani.

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ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2024 8:39

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