Silvia Salis in diretta televisiva ha rivolto una stoccata implicita nei confronti di Elly Schlein, e lo ha fatto in merito alle primarie.
Dopo aver mostrato la sua vicinanza agli operai dell’ex Ilva di Genova, Silvia Salis ha rivolto una stoccata implicita nei confronti della segretaria del PD. La prima cittadina di Genova si è espressa in occasione dell’ultima puntata di “Piazzapulita”, programma in onda su La7. Incalzata dal conduttore Corrado Formigli, la conversazione è proseguita anche su altre tematiche.

Le parole della sindaca di Genova
La sindaca di Genova si è espressa, come riporta Libero, in merito alle primarie: “La sinistra e in generale il campo progressista credo abbiano bisogno di unione. Le primarie sono uno strumento divisivo, perché se ci pensate per uno o due mesi bisogna andare in giro a dire perché tu sei meglio dell’altro candidato del campo progressista, quindi in qualche modo banalizzando ne devi parlare male“.
Si tratta dunque di un “no” abbastanza chiaro, quello espresso da Silvia Salis nei confronti dell’idea proposta da Schlein. Un rifiuto che potrebbe essere quasi interpretato come un’ipotetica auto-candidatura come Premier, senza però menzionare direttamente le possibili elezioni.
Formigli l’ha poi incalzata: “É quello che succede in America per esempio, con la democrazia americana“. La Salis ha così replicato: “Sì ma qua è molto diverso, quella è una discussione all’interno della stessa entità politica, qui sono partiti diversi e leader di partiti diversi che si mettono l’uno contro l’altro. Ma in generale è proprio la discussione, gli Stati Uniti sono formati su questa dialettica. Invece se ci facciamo caso le primarie le fa solo il centrosinistra, la destra no. Quindi…“.
Il parere di Giannini
Dopo lo “sgambetto” della Salis a Schlein, si è espresso nella stessa serata anche il giornalista Massimo Giannini: “Anche qui c’è un’astuzia meloniana. Subito dopo le regionali e non per caso la destra ha cominciato a dire ‘cambiamo la legge elettorale’, perché con questa e i collegi uninominali non rivincerebbero le elezioni. C’è bisogno di un proporzionale con premio di maggioranza molto alto e soprattutto l’indicazione del nome del premier sulla scheda. Questa è la trappola che io credo obbliga inevitabilmente i partiti dell’opposizione a fare le primarie di coalizione. E lì Giuseppe Conte se la gioca alla stragrande. Fino a lì la sua tenuta di appoggio alla Schlein sarà oscillante, perché lui si gioca quella partita lì“.