Oltre al suo grande patrimonio finanziario, Silvio Berlusconi vantava anche una vasta collezione di opere d’arte.
Nell’eredità di Silvio Berlusconi, suddivisa ai suoi cinque figli, sono comprese liquidità dalle cifre enormi e le società del Cavaliere. Ma non solo: sembra che l’ex premier sia stato anche un collezionista compulsivo di opere d’arte, conservate in un capannone di Villa San Martino, ad Arcore.
L’hangar di opere di Berlusconi
In un grande capannone di fronte a Villa San Martino, ad Arcore, ci sarebbero ben 25mila quadri acquistati da Silvio Berlusconi, quando era ancora in vita. Come riporta Il Fatto Quotidiano, secondo Vittorio Sgarbi si tratta di “croste”, tele di scarso valore, “ma che gli sarebbero costate complessivamente circa 20 milioni di euro“.
Anticipando in parte la puntata di domenica sera di Report, il quotidiano riferisce che queste opere “sono il risultato di una frenetica attività di acquisti alle aste televisive, nelle notti insonni tra 2018 e il 2022, dopo il tramonto della passione precedente, quella del bunga-bunga”.
Sgarbi: “Collezionista compulsivo”
Negli ultimi anni della sua vita, Silvio Berlusconi avrebbe passato intere ore durante la notte “in preda a una sorta di bulimia, comprando compulsivamente quadri messi in vendita da pittoreschi telemercanti d’arte. Con l’obiettivo di diventare il più grande collezionista d’Italia“, dice Sgarbi a Report.
Per conservarli, il Cav ha anche preso un hangar, “e lì dentro con macchinette per muoversi, riscaldamento eccetera, mette, che so, 300 paesaggi, 400 battaglie, 150 temi storici, 100 madonne… “, prosegue il critico d’arte.
E’ così che è nata la raccolta di 25mila quadri e altre opere d’arte. Secondo Il Fatto Quotidiano, “a un certo punto, a Napoli si sparge la voce che Berlusconi sta comprando migliaia di quadri in tv. Spuntano allora come funghi tanti improvvisati telemercanti d’arte, che a volte trasmettono da sgabuzzini. Il più fortunato è Lucas Vianini, di Tele Market. Ora ha aperto una sua galleria a Salò, sul lago di Garda”.