Milan all’esame UEFA: in caso di multa rischia di pagare anche Fininvest di Silvio Berlusconi.
Giornata delicata per il Milan, impegnato oggi a Nyon in quelli che molti hanno definito la prima finale di Champions League della nuova proprietà. In effetti quella di Marco Fassone al cospetto della UEFA è una partita tanto difficile quanto importante per il proseguimento del progetto di rinascita del club rossonero.
Milan all’esame UEFA: i possibili scenari
Tre le vie a disposizione del massimo organo del calcio europeo: accettare il voluntary agreement presentato dal Milan, dare fiducia a Yonghong Li, Marco Fassone e tutti gli altri e rivedersi poi in futuro per fare il punto della situazione nella speranza che questa volta tutto proceda come previsto e non secondo utopistiche e improbabili aspettative. Seconda strada è quella della sospensione del giudizio per permettere alla UEFA di procedere con un controllo più approfondito e poi decidere il da farsi. Terza strada, quella che nessuno auspica, è quella del settlement agreement, un patteggiamento tra le parti (non alle condizioni del Milan) che potrebbe comportare una serie di limiti alla rosa e al mercato e una multa di massimo venti milioni di euro.
Nel caso in cui ai rossoneri venisse comminata anche la sanzione economica, i dirigenti potrebbero chiedere alla vecchia proprietà rossonera (Fininvest alias Silvio Berlusconi) di dividere la spesa.