Simona Cavallaro sbranata dai cani, cosa spetta al pastore

Simona Cavallaro sbranata dai cani, cosa spetta al pastore

Il gregge era stato lasciato incustodito, causando la conseguente morte dell’allore 20enne Simona Cavallaro.

Simona Cavallaro il 26 agosto 2021 fu uccisa da un branco di dodici cani nella pineta Monte Fiorino, a Satriano, in provincia di Catanzaro. L’allora 20enne si trovava con un suo amico, ma la sua vita è stata stroncata dall’aggressività dei cani di proprietà del pastore Pietro Rossomanno.

prigione

A Pietro Rossomanno, accusato della morte di Simona Cavallaro, gli furono contestati i reati di omicidio colposo, introduzione e abbandono di animali e invasione e occupazione abusiva di terreni. La vittima aveva solo 20 anni quando, trovandosi nella pineta Monte Fiorino, è stata colpita mortalmente dall’aggressività dei cani.

L’accusa

Secondo quanto emerso, Pietro Rossomanno avrebbe abbandonato il gregge di capre e pecore, provocando inevitabilmente la morte di Simona. Nel registro degli indagati è stata inserita anche la madre 68enne dell’uomo, Maria Procopio, accusata di occupazione abusiva di terreni. La donna avrebbe infatti occupato deliberatamente il terreno sito in località Cantone a Satriano.

Il pm di Catanzaro adesso chiede per Rossomanno una pena di 15 anni di reclusione, con l’accusa di omicidio colposo. Per la madre Maria invece, il Tribunale la condanna ad 8 anni di reclusione per invasione e occupazione abusiva dei terreni.