Simona Cinà, la giovane pallavolista trovata morta in piscina a Bagheria: i primi esiti degli esami tossicologici e dell’autopsia.
Mentre un giovane è stato fatto a pezzi e chiuso in un sacco di plastica, la città di Bagheria è ancora scossa per la tragica morte di Simona Cinà, la ventenne trovata senza vita sul fondo di una piscina durante una festa di laurea. I primi esiti degli esami tossicologici e dell’autopsia, eseguiti dal Policlinico di Palermo, gettano nuova luce sulla vicenda e potrebbero segnare una svolta decisiva nelle indagini.

Simona Cinà, trovata senza vita sul fondo di una piscina: i fatti
Il corpo di Simona Cinà, come riportato da Leggo, è stato rinvenuto intorno alle quattro del mattino. A trovarla sono stati due giovani presenti alla festa, uno dei quali tra i laureati festeggiati. I ragazzi si sono tuffati in acqua per recuperarla e portarla fuori dalla piscina. All’arrivo dei sanitari del 118, la giovane era già priva di vita, mentre gli amici tentavano inutilmente di rianimarla.
I risultati degli esami tossicologici e dell’autopsia
Simona Cinà aveva bevuto alcol la notte del 2 agosto, ma non aveva assunto droghe. Questo è quanto emerge dagli esami tossicologici condotti dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, coordinata dallo stesso medico che ha eseguito l’autopsia.
Il test sull’alcol è risultato positivo, aggiunge Leggo, con un tasso superiore al limite consentito. Tuttavia, non è stata trovata alcuna traccia di droghe, nemmeno di quelle sintetiche, nel corpo della giovane pallavolista. Questi risultati rappresentano un primo passo per comprendere cosa abbia realmente causato la morte della giovane.
“Al momento non è il caso di fare considerazioni nel rispetto della vittima e della famiglia. Attendiamo che vengano depositati i risultati completi compresi altri che si stanno ancora eseguendo e poi valuteremo il da farsi“, ha concluso l’avvocato della famiglia.