Simone Borgese, scoperta shock sullo stupratore seriale e il suo modus operandi

Simone Borgese, scoperta shock sullo stupratore seriale e il suo modus operandi

L’ultima vittima, i precedenti e il modus operandi inquietante: le scoperte su Simone Borgese, lo stupratore seriale di Roma.

Una studentessa: questa l’ultima vittima di Simone Borgese, lo stupratore seriale di Roma, che già in passato era stato accusato di due stupri ai danni di altre due donne. Il nome dell’uomo, un 39enne, è ormai al centro di tantissime notizie di cronaca per i suoi precedenti e per i recenti abusi denunciati da una ragazza di 26 anni, vittima di violenza lo scorso 8 maggio nella Capitale.

Simone Borgese: nuovi dettagli sullo stupratore seriale

Dopo le condanne per gli stupri di una tassista l’8 maggio del 2015, e ancor prima nel 2014 di una 17enne in un’ascensore, si torna a parlare di Simone Borgese. L’uomo, infatti, come riportato dai principali media di informazione italiana, è stato fermato per avere, sempre nella Capitale, e sempre l’8 maggio ma di quest’anno, violentato una studentessa. Secondo gli investigatori sarebbe appunto Borgese l’uomo alla guida dell’auto che nel primo pomeriggio dell’8 maggio scorso ha avvicinato la studentessa di 26 anni alla fermata dell’autobus in via della Magliana e poi ha abusato di lei.

Il modus operandi del 39enne, per altro con una partecipazione in tv ad ‘Avanti un altro’ come riportato da Il Messaggero, sarebbe chiara. L’uomo, infatti, avrebbe sempre agito nella Capitale e in una zona ben delimitata e, come notato, sempre nella stessa data: l’8 maggio. Dettagli che avrebbero portato gli inquirenti a sottolineare la serialità delle sue mosse. Secondo quanto riportato da Leggo, gli investigatori avrebbero invitato ora chi abbia subito eventuali molestie a denunciare in quanto l’uomo potrebbe aver commesso altri abusi o molestie nel corso degli anni.

L’ultima vittima: il racconto

L’ultima vittima di Borgese, come detto, è stata una studentessa di 26 anni che parlando con le forze dell’ordine ha raccontato la sua esperienza: “È stato un incubo, non sapevo come uscire da quella macchina. Mi sentivo ed ero in trappola. Ero sotto shock, non sapevo cosa fare. Ho chiamato prima una mia amica e poi sono tornata a casa e ho raccontato tutto. Non abbiate paura, denunciate. È importante affidarsi alle autorità competenti”, ha aggiunto.

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