La sindaca di Crema è indagata per lesioni colpose dopo che un bambino si è chiuso le dita nella porta all’asilo. Diverse le polemiche.
CREMA – La sindaca di Crema è indagata per lesioni colpose dopo che un bambino si è chiuso le dita in una porta all’asilo lo scorso ottobre. Il piccolo, come riportato dal Corriere della Sera, non ha avuto particolari problemi e dopo poco è ritornato a frequentare la scuola.
Ma le indagini sono andati avanti e si sono concluse con l’avviso di garanzia nei confronti della sindaca per mancanza di dispostivi idonei ad evitare la chiusura automatica della morte.
La difesa della sindaca
La sindaca si è difesa con un breve video sui social. “La situazione non è grave – ha confermato la prima cittadina – il bimbo non ha portato lesioni permanenti. La questione giudiziaria me la vedo nelle sede opportune, ma secondo me occorre interrogarsi sul sistema […]. Forse è il caso di rivedere il tema della responsabilità dei sindaci che sono chiamati a rispondere di tutto […]. Faremo tesoro di questa situazione per porre nuovamente l’attenzione del legislatore sulla responsabilità civile“.
E il tema presto potrebbe finire anche sul tavolo del premier Draghi per valutare possibili modifiche alla legge attualmente in vigore.
Vicinanza dei colleghi alla sindaca di Crema
La decisione della Procura è stata duramente criticata dai colleghi della sindaca di Crema. Da Giorgio Gori ad Antonio Decaro passando per Giuseppe Sala e Virginia Raggi. Sono tanti i primi cittadini che hanno espresso la propria vicinanza alla collega e chiesto un intervento da parte del Governo per cercare di far cambiare alcune norme.
Proteste che hanno portato alla nota del procuratore di Cremona per giustificare l’avviso di garanzia: “La decisione non implica alcun giudizio di conclamata responsabilità e si spiega al fine di consentire poi l’audizione delle persone coinvolte nella vicenda“.