Il presidente della Siria, Sharaa trasferisce il controllo della sicurezza di Sweida alle fazioni druse. Tutti i dettagli.
La città di Sweida, nel sud della Siria, è stata al centro di violenti scontri settari, suscitando allarme per una possibile escalation del conflitto. In questo contesto, il presidente ad interim Ahmad al-Sharaa ha annunciato un cambiamento strategico nella gestione della crisi: la sicurezza sarà affidata alle fazioni locali druse e agli anziani della comunità.

Sweida e la svolta drusa: il piano di Sharaa per la sicurezza
In un discorso televisivo, Sharaa ha spiegato: “Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione”. Ha poi aggiunto: “Abbiamo deciso che le fazioni locali e gli sceicchi saggi si assumeranno la responsabilità del mantenimento della sicurezza a Sweida”, sottolineando la necessità di evitare il rischio di una guerra su larga scala.
“Avevamo due opzioni: una guerra aperta con l’entità israeliana a spese del nostro popolo druso, della sua sicurezza e della stabilità della Siria e dell’intera regione, oppure dare agli anziani drusi e agli sceicchi l’opportunità di tornare in sé e dare priorità all’interesse nazionale”, ha spiegato il presidente. Come riportato da ansa.it
Mediazione internazionale decisiva e condanna degli attacchi israeliani
Il ruolo della diplomazia internazionale è stato cruciale. Sharaa ha elogiato il contributo di Stati Uniti, paesi arabi e Turchia: “L’efficace intervento della mediazione americana, araba e turca […] ha salvato la regione da un destino incerto”.
Allo stesso tempo, il leader siriano ha condannato Israele per il coinvolgimento militare: “L’entità israeliana ha fatto ricorso a un attacco su larga scala contro strutture civili e governative”, accusandola di aver complicato ulteriormente la situazione.
Infine, Sharaa ha promesso giustizia per le vittime degli scontri: “Lo Stato siriano è intervenuto per porre fine agli scontri tra gruppi armati a Sweida e nelle zone circostanti” e “puniremo i responsabili degli abusi contro il nostro popolo druso, che è sotto la protezione e la responsabilità dello Stato”.
Questo passaggio della gestione della sicurezza rappresenta un importante esperimento di autonomia locale e di riconciliazione interna in una Siria ancora ferita da anni di conflitto.