Terremoto: Siria in ginocchio tra guerra e natura

Terremoto: Siria in ginocchio tra guerra e natura

La regione colpita dal terremoto, il nord della Siria è già martoriata dalla guerra e dagli attacchi del regime e Mosca.

Ci si mette anche la natura a colpire questa regione e questo popolo già martoriato. Il nord della Siria al confine con la Turchia, la regione colpita dal violento terremoto, è anche che si trova in una crisi umanitaria a causa della guerra. La natura ci ha messo il suo contributo radendo al suolo i campi di profughi siriani sfollati da oltre 12 anni di guerra.

“Non ho mai provato tanto terrore, nemmeno durante i bombardamenti di Assad”, sono le parole dei sopravvissuti al sisma, le testimonianze di un popolo esposto da anni a bombardamenti. Un paese di viso tra le zone controllate dal governo centrale di Damasco, sostenuto da Mosca e Teheran e le arre sotto controllo turco. Gli edifici già fatiscenti sono quasi tutti crollati in seguito al terremoto e alle successive scosse.

Sismografo

Tra le bombe di Assad e le macerie causate dal terremoto

Oltre mille morti destinati a salire. Soprattutto nelle zone controllate dal regime perché non ci sono i mezzi per far fronte all’emergenza a causa dei bombardamenti continui nella zona dal regime e dalla Russia. La protezione civile siriana, i White Helmets, scava a mani nude e si fa quello che si può, si danno una mano a vicenda civili e volontari. In Siria non c’è tutto quello su cui invece la Turchia può fare affidamento.

Milioni di persone negli anni della guerra sono state sfollate a causa dei combattimenti e sono fuggite al nord rifugiandosi in tende, antiche rovine e qualsiasi altro posto. La decennale guerra ha provocato un collasso economico e portato alla fame tantissime persone. A questo si è aggiunta la crisi del carburante. Infrastrutture e ospedali distrutti ha causato un’epidemia di colera negli ultimi mesi senza che molti potessero ricevere assistenza sanitaria.