Smart working, cosa cambia dal 1 settembre
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Direttore: Alessandro Plateroti

Smart working, cosa cambia dal 1 settembre 

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Il nuovo decreto semplificazioni ha annunciato quali sono le nuove normative che regolano il lavoro agile, noto come “smart working”.

Continua l’accesa diatriba che da una parte vede coloro che sono favorevoli allo smart working, dall’altra coloro che sono contrari. Secondo quanto stabilito in merito alla questione, le imprese dovranno comunicare l’elenco di tutti i dipendenti che hanno firmato un accordo individuale per lavorare in parte in presenza e in parte in modalità remota. 

Per quanto riguarda invece i lavoratori che non hanno aderito, dovranno lavorare in presenza. A partire dal primo settembre cambiano le regole sullo smart working. Difatti il governo ha stabilito alcune importanti novità, con lo scopo di rendere effettiva questa nuova modalità di lavoro.  

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Ad introdurre le normative che regolano il lavoro agile il decreto semplificazioni, pubblicato dopo Ferragosto in Gazzetta Ufficiale. Un decreto ministeriale firmato dal ministro del lavoro Andrea Orlando ha regolato le normative. Secondo la normativa, si tornerà all’accordo individuale. Questo significa che a partire dal 1° settembre lo smart working sarà disciplinato secondo quanto stabilito dalla legge 81 del 2017.

Ciò significa che ai datori di lavoro verrà chiesto solo di comunicare l’elenco dei dipendenti che hanno firmato un accordo individuale per lavorare in parte in presenza e in parte in modalità smart. Per quanto riguarda i lavoratori che non aderiranno all’accordo, dovranno lavorare in presenza. 

La nota del ministro del Lavoro

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato: “Il decreto prevede che il datore comunichi in via telematica al Ministero i nominativi dei lavoratori. Ed anche la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile. Si tratta di una importante disposizione che rende strutturale la semplificazione del lavoro agile”.  

E continua nella nota: “È un primo passo. Si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia e si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal Ministro del Lavoro e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021″.  

Infine Orlando conclude: “L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari”. 

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ultimo aggiornamento: 24 Agosto 2022 11:08

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