Smart Working, novità: Amazon e altre aziende dicono stop, cosa succede

Smart Working, novità: Amazon e altre aziende dicono stop, cosa succede

Amazon e altre grandi aziende come JP Morgan e OpenAI dicono basta allo smart working. Dal 2 gennaio 2025 si torna in ufficio.

Il fenomeno dello smart working è stato uno dei cambiamenti più rilevanti nel mondo del lavoro durante la pandemia, ma oggi sta affrontando una brusca retromarcia. Grandi aziende come Amazon, JP Morgan, OpenAI e persino Zoom hanno deciso di richiamare i propri dipendenti in ufficio, segnando la fine di un’era che sembrava destinata a rivoluzionare il mondo del lavoro.

Amazon dice basta allo smart working: dal 2 gennaio tutti in ufficio

Amazon, guidata dal CEO Andy Jassy, ha annunciato che a partire dal 2 gennaio 2025 tutti i dipendenti dovranno tornare in ufficio per cinque giorni alla settimana. La decisione, già anticipata negli scorsi mesi, è stata formalizzata attraverso un post sul blog ufficiale dell’azienda. Secondo Jassy, i vantaggi di lavorare insieme in ufficio sono innegabili: facilitano l’apprendimento, il mentoring e rafforzano la cultura aziendale. Inoltre, collaborare e fare brainstorming dal vivo contribuisce a una maggiore produttività e creatività. Come riportato da we-wealth.com

Questo cambiamento di rotta non è isolato: altre grandi realtà come JP Morgan e OpenAI hanno adottato politiche simili, con i rispettivi leader che hanno espresso scetticismo verso il lavoro da remoto. Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha dichiarato che il lavoro in ufficio “non è facoltativo”. Persino Zoom, l’azienda simbolo dello smart working durante la pandemia, ha imposto il ritorno in ufficio per almeno due giorni a settimana.

Impatti del ritorno in ufficio: il mondo del lavoro e il settore immobiliare

Il ritorno massiccio in ufficio rappresenta una sfida non solo per i dipendenti ma anche per il settore immobiliare. Durante la pandemia, molte aziende hanno ridotto gli spazi di lavoro, adottando il modello dell’hot desking e diminuendo i costi di affitto e manutenzione. Ora, con il ritorno dei dipendenti in ufficio, cresce la domanda di spazi di qualità, tecnologicamente avanzati e in posizioni strategiche, spingendo verso nuovi investimenti nel settore.

Studi recenti indicano che i tenant cercano uffici di prestigio, riducendo la superficie totale ma aumentando il livello qualitativo degli ambienti. Questo trend potrebbe portare a un aumento dei canoni di locazione per gli spazi più moderni e funzionali, spingendo le aziende del settore a investire in riqualificazioni e nuovi progetti.